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Mozione di Sel sull’Autorecupero: attuiamolo!

Autorecupero degli alloggi inagibili: attuiamolo!

Nel Consiglio Comunale del 19 Gennaio Sel ha presentato una mozione per avviare progetti di autorecupero a Monza. Autorecupero significa permettere ai cittadini che hanno bisogno di una casa di unirsi fra loro e ristrutturare degli immobili inagibili che il Comune possiede ma non riesce economicamente a sistemare.

E’ uno strumento possibile, già realizzato in diverse città italiane fra cui Roma, Napoli, Bologna e Firenze. E’ uno strumento positivo perché risponde alle esigenze economiche e sociali della città, al diritto all’abitare dei Monzesi come ai bisogni a cui l’amministrazione fa sempre più fatica a rispondere a causa della crisi e dell’austerità.

A Monza si è iniziato a discutere attivamente a partire dall’inizio del 2013, quando il Comitato Monzese per il Diritto alla Casa ha lanciato la campagna “Abitare a Monza”, presentando un progetto di autorecupero al Comune di Monza: da allora il dibattito sul tema è proseguito ma non è mai riuscito a concretizzarsi. Presentando questa mozione intendiamo chiedere al Consiglio una presa di posizione a favore del diritto universale all’abitare, per sperimentare forme innovative di edilizia sociale e condivisa.

Sinistra Ecologia Libertà

 

[box type=”shadow”]Mozione: avviare progetti di autorecupero nel patrimonio residenziale pubblico

Premesso che:

Il diritto all’abitare è uno dei diritti fondamentali dell’uomo;

L’amministrazione comunale deve garantire il diritto all’abitare tramite il proprio patrimonio di edilizia residenziale pubblica;

L’attuale patrimonio residenziale pubblico del Comune di Monza risulta ancora insufficiente a soddisfare la domanda espressa dal territorio tramite le apposite graduatorie;

Risulta ancora più urgente, alla luce di tale divario, intervenire su quegli alloggi di edilizia residenziale pubblica non assegnati a chi ne ha diritto perché inagibili;

Diventa necessario davanti alle costrizioni imposte dalla crisi economica e dall’austerità ripensare gli interventi di manutenzione;

Per “auto recupero” si intende il processo di ripristino di unità immobiliari ad uso abitativo attraverso l’apporto di attività manuale da eseguirsi a cura dei futuri proprietari;

 

Considerato che:

L’autorecupero si configura come uno strumento capace di rispondere alle esigenze sia dell’amministrazione sia degli inquilini;

In particolare l’autorecupero permette all’amministrazione di ridurre i costi economici della ristrutturazione, i tempi di assegnazione dei propri alloggi che, rimanendo inutilizzati, sono esposti ad ulteriore degrado e all’occupazione senza titolo, di rendere gli inquilini attori attivi, responsabili e coinvolti nella ristrutturazione dell’alloggio;

È altresì auspicabile avviare sperimentazioni che diano la possibilità (non l’obbligo, naturalmente) di intervenire anche su interventi di piccola manutenzione ordinaria (il cui valore sarà da scalare dal canone di locazione) che contribuiscano a mantenere l’abitazione curata e accogliente.

Rilevato che:

L’autorecupero è nato come processo spontaneo dal basso di gruppi di cittadini riunitisi in cooperative, che hanno autonomamente recuperato stabili ed immobili vedendo in diversi casi riconosciuto il proprio operato tramite l’assegnazione ex-post da parte dell’amministrazione comunale.

Il Comune di Roma ha dato avvio con le Deliberazioni di Giunta Comunale n. 753/2002 e Deliberazione di Consiglio Comunale n. 110/2005 ad un progetto di autorecupero riguardante 11 interventi per più di 197 alloggi;

Il Comune di Bologna con Deliberazione di Consiglio Comunale OdG n. 47/2010 ha dato avvio ad un progetto di autorecupero riguardante 9 immobili di proprietà comunali;

Il Comune di Firenze con Deliberazione Giunta Comunale n. 246/2012 ha dato avvio ad un analogo progetto di autorecupero;

Sul territorio monzese a Gennaio del 2013 è stato presentato dal Comitato Monzese per il Diritto alla Casa all’Amministrazione Comunale un progetto relativo alle pratiche di autorecupero, a seguito del quale in città si è sviluppato un dibattito continuativo anche da parte degli altri attori sociali attenti ed impegnati sul tema;

Il Comune di Monza tramite la campagna “Io lavoro e penso a te” ha avviato un progetto in quattro istituti comprensivi monzesi di assegnazione di fondi direttamente alle scuole per interventi di piccola manutenzione da effettuare con il coinvolgimento di genitori e insegnanti, sperimentando forme di autorecupero nell’ambito dell’edilizia scolastica;

Il Consiglio Comunale impegna la giunta:

  • Ad avviare un progetto di autorecupero riguardante un numero ritenuto congruo di immobili sulla città di Monza;
  • A costituire un tavolo di lavoro con gli attori sociali rilevanti del territorio che permetta una co-progettazione degli interventi;
  • Ad avviare processi di sperimentazione in materia di manutenzione ordinaria degli immobili assegnati.

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Risposta all’Interrogazione 598 su sanzioni ai pubblici dipendenti

Pubblichiamo qui la risposta dell’Assessore al personale Rosario Montalbano e del Sindaco Roberto Scanagatti alla nostra Interpellanza

Risposta Interrogazione 598

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[Interrogazione] Morosità incolpevole e l’alienazione del patrimonio ERP

Ritenuto che:

  • Il diritto alla casa è un diritto fondamentale ed inalienabile di ogni essere umano
  • Lo sfratto è un atto estremo da applicare ove vi sia un abuso del singolo ai danni della collettività per trarne profitto personale, ma non può costituire una misura punitiva contro chi è in stato di povertà;
  • Il Comune di Monza dispone di un patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica importante che va tutelato;
  • Risulta tuttavia fondamentale incrementare ulteriormente il numero di alloggi ERP a fronte dell’attuale consistente lista di attesa per l’assegnazione di un alloggio popolare.

 

Osservato che:

  • Il decreto-legge 31  agosto 2013, n. 102, convertito, con modificazioni dalla  legge  28  ottobre 2013, n. 124, prevede all’articolo 6 comma 5 l’istituzione di un fondo presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti destinato agli inquilini morosi incolpevoli;
  • Il decreto 14 maggio 2014, Attuazione dell’articolo 6, comma  5,  del  decreto-legge  31  agosto 2013, n. 102, convertito, con modificazioni dalla  legge  28  ottobre 2013, n. 124, all’articolo 1 comma 2 stabilisce che le Regioni individuano con apposita delibera i Comuni ad alta tensione abitativa, cui sono destinate le risorse del fondo;
  • Il medesimo decreto all’articolo 2 comma 1 definisce la morosità incolpevole come “la situazione di sopravvenuta impossibilità a provvedere al  pagamento  del  canone locativo a  ragione  della  perdita  o  consistente  riduzione della capacita’ reddituale del nucleo familiare.”;
  • Il medesimo decreto all’articolo 6 prevede che “I comuni adottano le misure necessarie per comunicare alle Prefetture – Uffici territoriali del Governo l’elenco dei soggetti richiedenti che abbiano i requisiti per l’accesso al contributo, per le valutazioni funzionali all’adozione delle misure di graduazione programmata dell’intervento della forza pubblica nell’esecuzione dei provvedimenti di sfratto;
  • La Regione Lombardia con deliberazione 1876 del 23 Maggio 2014 alla pagina 1 da atto che fra i comuni ad alta tensione abitativa figura, fra gli altri, quello di Monza.
  • Il decreto-legge 28 marzo 2014, n. 47 “Misure urgenti per l’emergenza abitativa, per il mercato delle costruzioni e per Expo 2015.” prevede la possibilità all’articolo 3 di alienare il patrimonio residenziale pubblico.

 

Considerato che:

  • Risulti fondamentale in questa fase di crisi economica porre in atto le procedure per permettere agli inquilini incolpevolmente morosi di accedere ai fondi messi a disposizione dal governo;
  • Sia conseguentemente necessario applicare il disposto all’articolo 6 del decreto-legge sulla morosità incolpevole affinché chi abbia diritto a ricevere tali fondi non sia ingiustamente sottoposto a procedura di sfratto durante gli accertamenti;
  • L’Assemblea Capitolina della città di Roma ha approvato all’unanimità una mozione per l’applicazione del decreto-legge sulla morosità incolpevole, a seguito della quale il Comune ha iniziato le procedure per usufruire dei fondi ed il Prefetto di Roma ha disposto la sospensione immediata degli sfratti fino al 31 Gennaio 2015;
  • L’ipotesi di alienazione del patrimonio residenziale pubblico, oltre a confliggere con la necessità di incrementare piuttosto che di diminuire l’offerta di alloggi ERP sul territorio a fronte delle crescenti conseguenze sociali della crisi economica, lede gravemente la possibilità per l’assegnatario regolare della casa alienata di acquistare l’immobile;
  • L’assessorato alle politiche abitative della Regione Lazio ha dichiarato l’intenzione di “farsi portatore presso il ministero delle Infrastrutture e Trasporti della forte preoccupazione che emerge da diversi ambiti di aggregazione dell’inquilinato che continua ad esprimere dissenso verso il decreto attuativo predisposto per ottemperare al dl 47 del 28 marzo 2014”;
  • Nel corso di un incontro avvenuto il 26 Novembre 2014 fra l’Unione Inquilini e due rappresentanti del Ministero delle infrastrutture, questi ultimi hanno dichiarato che sono in corso approfondimenti che stanno già portando a modifiche del testo esistente.

 

Si interrogano gli Assessori competenti:

  • Se si siano avviate o si abbia intenzione di avviare le procedure per la definizione dell’elenco delle famiglie che abbiano i requisiti per l’accesso al contributo, al fine di permettere al Prefetto secondo quanto previsto dall’art. 6 del decreto 14 Maggio 2014 di graduare gli sfratti delle famiglie idonee;
  • Se si sia chiesto o si abbia intenzione di chiedere al Prefetto la sospensione degli sfratti esecutivi in attesa che vengano eseguite le verifiche sulle richieste d’iscrizione nell’elenco delle morosità incolpevoli;
  • Se sia prevista o si abbia intenzione di procedere a Monza all’alienazione di parte del patrimonio residenziale pubblico ai sensi del decreto attuativo per ottemperare al dl 47 del 28 Marzo 2014;
  • Quale sia l’opinione dell’attuale giunta monzese relativamente alla suddetta ipotesi.

 

Alessandro Gerosa – Sinistra Ecologia Libertà Monza

 

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[Interrogazione] Le sanzioni per i pubblici dipendenti: anche la gogna mediatica?

Sulla prima pagina del Giornale di Monza e Brianza del 11.11.2014 , tra i vari titoli, ne risaltava uno riguardante una lavoratrice del Comune di Monza, nei cui confronti la Procura di Monza sta procedendo per peculato: in prima pagina venivano riportati cognome e nome della lavoratrice.

Riteniamo questo comportamento scandalistico e denigratorio.

Scandalistico perché anche gli atti pubblici prodotti dal Comune di Monza riportavano soltanto le iniziali della lavoratrice: quale valore aggiunto per la libertà di informazione rappresenta l’indicazione del cognome e nome della lavoratrice? Non è un politico che, per libera scelta, si sottopone al giudizio dei cittadini, anche rispetto alle proprie violazioni penali. E’ un funzionario pubblico, i cui diritti e doveri di lavoratore sono chiaramente disciplinati dalla legge e, tra le sanzioni, non è prevista la gogna mediatica.

Denigratorio, perché per l’ennesima volta si sbatte in prima pagina un lavoratore per una violazione di modesta gravità, contribuendo a denigrare il lavoro pubblico, oggi reso sempre più difficile dai tagli governativi e dalla corruzione dilagante agli alti livelli, attirando sulla stessa, con l’attribuzione di cognome e nome, la giusta rabbia dei cittadini per servizi che non funzionano per ben altre responsabilità.

Si interpella il sig.Sindaco per:

  • richiedere una presa di posizione netta nei confronti del citato giornale a tutela della dignità dei lavoratori pubblici, anche quando oggetto di procedimento disciplinare;
  • richiedere ai dirigenti comunali le linee di indirizzo applicate per saper discernere tra violazioni passibili di sanzioni disciplinari e quelle oggetto di denuncia penale, e garantire che tutte le violazioni poste in essere da dipendenti comunali siano oggetto di procedimenti equi e non discrezionali.
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Mozione: Promuovere e favorire la musica dal vivo a Monza

Il diritto alla cultura, alla socialità, all’aggregazione, sono tutti temi di cui abbiamo spesso parlato in Consiglio e fuori. Con questa Mozione intendiamo compiere un primo piccolo grande passo concreto per favorire i concerti e la musica dal vivo a Monza, sperando che sia l’occasione per aprire un dibattito ed un ragionamento più complesso sulla produzione culturale e sulla movida in città.

[box type=”shadow”]Visto il D.L. 8 agosto 2013, n. 91, denominato “Decreto Valore Cultura”, convertito con Legge 7 ottobre 2013, n. 112, che al Capo I art. 7 comma 8-bis prevede che per eventi fino ad un massimo di 200 partecipanti e che si svolgono entro le ore 24 del giorno di inizio, la licenza è sostituita da un’autocertificazione (la segnalazione certificata di inizio attività di cui all’articolo 19 della legge n. 241 del 1990).

Considerato che oggi le procedure burocratiche per l’organizzazione di un qualsiasi concerto, anche di modeste dimensioni, sono complesse ed ostacolanti, risalendo addirittura al regio decreto del 18 Giugno del 1931 n. 773 ovvero il T.U. delle leggi di pubblica sicurezza.

Osservato che nel programma di mandato del Sindaco si sottolinea la necessità di rendere la cultura uno dei motori di sviluppo della città.

Valutato che la semplificazione dell’iter burocratico permette la realizzazione di una rete più fitta di concerti ed eventi di modeste dimensioni che favoriscono l’incremento della produzione artistico-musicale della città, l’espressione degli artisti e la loro possibilità di realizzarsi anche economicamente nel proprio lavoro, il diritto ai cittadini, giovani e non, alla socialità e all’aggregazione.

Si impegna la Giunta a:

Dare piena applicazione al D.L. 8 Agosto 2013 n. 91 al comma 8-bis dell’art. 7 Capo I

Predisporre immediatamente la possibilità di consegnare in formato cartaceo l’autocertificazione presso l’Ufficio SUAP del Comune per i casi previsti dal suddetto D.L.

Procedere quanto prima possibile all’adeguamento della piattaforma online del SUAP del Comune di Monza per permettere la compilazione e l’invio in forma telematica dell’autocertificazione

Dare adeguata pubblicità sul sito del Comune e sulla piattaforma del SUAP del procedimento tramite cui disporre della procedura semplificata secondo il D.L. sopracitato.

Alessandro Gerosa – Sinistra Ecologia Libertà

Elio Bindi – Partito Democratico

Silvano Appiani – Lista Città Persone

Vincenzo Traina – Italia dei Valori

Paolo Piffer – CambiaMonza[/box]

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Movida a Monza: parliamone, però seriamente!

C’è un recente studio della Camera di Commercio di Monza e Brianza che dichiara che a Monza ci sono 3,9 “locali per under 30” ogni 100 abitanti. Più che a Rimini. E subito sono titoli di giornale da scoop “Movida: Monza meglio di Rimini”, “Monza una delle capitali della vita notturna”.

I dati della Camera di Commercio mostrano involontariamente un’evidenza, ovvero quanta poca cultura ed approfondimento ci sia sul tema dell’aggregazione e della socialità urbana. Dei 561 “locali under 30” che animerebbero la Movida monzese secondo lo studio della Camera di Commercio, 284 sono i ristoranti sul territorio monzese, 274 sono i bar di Monza, dei quali solo qualche decina rimane aperto anche la sera; 3 le discoteche. Ristoranti e bar aperti di giorno certamente rappresentano un dato economico importante, ma molto difficilmente sono un indice rappresentativo dell’offerta di socialità a Monza.

Questi dati, sono, in poche parole, totalmente falsati. E bastavano i commenti di qualsiasi giovane monzese alla notizia su Facebook per accorgersene.

Perché ogni giovane monzese conosce a memoria, contandoli sulle dita delle sue mani, i locali monzesi in cui si può uscire la sera a bere una birra, a passare una serata con gli amici. Perché sa che, per “fare serata”, per rivendicare il proprio sacrosanto diritto al divertimento e alla socialità, deve probabilmente uscire da Monza.

E’ ora che sul diritto alla socialità e all’aggregazione dei cittadini (giovani e non) si apra un dibattito serio a livello cittadino, a partire ovviamente dall’Amministrazione Comunale. Che non possiamo dimenticarci che il voto che ha permesso lo straordinario risultato del Centro-Sinistra alle ultime amministrative è stato anche il voto di moltissim* giovani convinti che si potesse imprimere una svolta alle politiche leghiste. A due anni dalle elezioni, quella fiducia rimane ancora non ripagata. Gli unici provvedimenti che si registrano nel merito sono state le scelte sbagliate su cani antidroga usati dalla locale fuori dai locali, il divieto di bere alcolici in compagnia tramite ordinanza, tutte scelte purtroppo repressive. Ci si è sottratti al proprio compito di mediatori fra il diritto alla socialità e il diritto al riposo, compito difficile ma necessario.
Ci sono stati certamente segnali positivi, come l’avvio quest’anno a Luglio di un palinsesto di concerti in Arengario, che hanno infatti riscosso un successo notevole. Ma è ancora troppo poco.

I tempi della politica sono lunghi, lo sappiamo. Perché entro la fine della consiliatura si possa ripagare la fiducia ed il sostegno delle/dei tant* cittadin* e giovan*, bisogna iniziare a lavorare adesso, seriamente, sul tema. E non badare a ricerche strampalate.

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Interrogazione in merito a Parco di Monza e Giardini Reali

In Consiglio Comunale ieri 30 Giugno abbiamo presentato un’interrogazione in merito ad alcune ipotesi e fatti segnalati da alcuni Comitati fra cui il Comitato Parco e il Comitato La Villa Reale è anche mia. L’interrogazione è stata co-firmata dal Movimento 5 Stelle.
Riporto qui la nostra interrogazione e il sunto della risposta del Sindaco.

 

Interrogazione

Considerato che:

Notizie di stampa informano che ci sarebbero in progetto alcune modifiche al tracciato dell’Autodromo per ospitare la Superbike, atte ad aumentare i livelli di sicurezza per le gare motociclistiche, che comporterebbero l’abbattimento di alberi.

Lunedì 16 giugno in occasione del convegno di Confindustria della Provincia di MB, tenutosi nei Giardini della Villa Reale, è stata eretta una tensostruttura.

Si interroga l’assessore competente:

– Sui dettagli dell’eventuale progetto di modifica al tracciato dell’Autodromo ove effettivamente esistente

– Secondo quali parametri venga concessa o meno l’erezione di una tensostruttura all’interno dei Giardini della Villa Reale e quali siano gli indirizzi politici dell’amministrazione in merito

 

Il Sindaco ha risposto nella stessa seduta ad entrambi gli interrogativi:

– In merito al primo punto ha dichiarato che ad oggi non è pervenutà né all’Amministrazione Comunale né al Consorzio alcuna proposta o progetto di modifica nei termini segnalati, che si deve dunque considerare allo stato attuale non esistente.
– In merito al secondo punto ha specificato come il Consorzio approvi o meno le proposte di iniziativa da tenersi nella Villa Reale e nei Giardini della Villa, mentre l’autorizzazione o il diniego riguardante la possibilità, nell’ambito dell’iniziativa approvata dal Consorzio, di erigere delle tensostrutture spetti alla Sovrintendenza, che è dunque l’organo competente in merito da un punto di vista “tecnico”. Ha sottolineato inoltre come la Villa Reale nella sua bellezza e attrattività abbia proprio come suo unico difetto una penuria di capienza, determinata dalla mancanza di un auditorium adeguato nei suoi pressi.

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Tre ragioni per essere contrari all’assunzione del “Cane antidroga”

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Tramite determina dirigenziale, il Comune di Monza ha deciso ormai due settimane fa di procedere all’affitto di un cane antidroga con relativa persona competente, per operare in seno alla Polizia Locale.

La determina mette a bilancio 5000 € per il servizio. Contando che un’uscita costerà in media 500 € se non di più, è evidente come la sostanza del provvedimento si riduca ad interventi ben sporadici. Ciò non toglie ma forse accresce però il significato politico del provvedimento, che critichiamo per più ragioni, che provo a sintetizzare:

1 – L’impiego dell’unità (di nome e di fatto) in forza alla Polizia Locale pone un problema di indirizzo politico su compiti e funzioni della Polizia Locale da parte dell’Amministrazione: le risposte fornite dall’assessore in questo ambito, atte a sostenere che l’unità verrebbe impiegata perlopiù con il fine di “sondare il territorio” e non con il fine di sovrapporsi al ruolo di altri corpi, ci sembra poco soddisfacente.

2 – Il costo di una singola uscita pare quantomai elevato. Almeno 500 € per 4 ore di servizio, esclusi eventuali straordinari, sono un prezzo alto per la cittadinanza; sopratutto in tempi di crisi come questo, dove il lavoro degli assessorati per la razionalizzazione delle spese è estenuante e i vincoli e i tagli si moltiplicano; sopratutto per degli interventi la cui utilità sociale e per la pubblica sicurezza è assolutamente discutibile.

3 – Cui prodest? Il beneficio per la collettività del provvedimento è alquanto dubbio. In un contesto dove i piccoli consumatori e gli autocoltivatori per uso personale sono criminalizzati e perseguiti da leggi ingiuste, questa decisione e sopratutto le sue prime applicazioni pratiche hanno dimostrato di giocare al facile gioco dell’accanimento su queste fasce, facili da perseguire e da punire, facili da esporre per ricercare aumenti nelle percentuali di sicurezza percepita. La lotta alle narcomafie, ai grandi flussi di spaccio che finanziano e foraggiano le più svariate attività criminali, da questo provvedimento riceverà poco aiuto. Come ben poco aiuto riceverà la causa antiproibizionista che si batte per la legalizzazione delle droghe leggere, per ridare giustizia a tutt* coloro che in questi anni sono stati ingiustamente incarcerati per leggi criminali.

 

Per tutte queste ragioni chiederemo che fra un’anno, con i mano i dati effettivi sull’utilizzo e sui risultati ottenuti da tale unità, si possa aprire un dialogo franco e ad aperto sull’utilità della prosecuzione del servizio

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Votiamo l’AltraEuropa, votiamo Alfredo e Alessandra

Alzi la mano chi saprebbe parlare approfonditamente del TTIP per più di un quarto d’ora come se parlasse della sessione di calciomercato della propria squadra del cuore (ehi, non vale sbirciare!). E se è vero che non si può pensare di fare la rivoluzione senza sapere cosa ha fatto la Juventus l’ultima domenica, sapere di mandare al Parlamento Europeo un candidato competente e preparato sui temi internazionali è già una bella sicurezza. Uno che, per intenderci, d’estate mentre io sono in vacanza al mare tiene lezioni alla Summer School dell’ISPI, l’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, mica bruscolini.
E se non basta a convincervi neppure il fatto che lo avete sentito più volte a Radio Pop, sappiate che Alfredo Somoza non è solo una persona estremamente preparata e competente, è anche un grande compagno, che ha macinato punti militanza su punti militanza con un impegno costante, mai venuto meno, sempre attento. E’ un candidato coraggioso, che con la forza della ragione porta avanti battaglie di civiltà come quella dell’antiproibizionismo contro le lobby proibizioniste, il reddito minimo garantito europeo contro i sepolcri imbiancati ingolfatisi nel ‘900, che ha chiesto a tutti i sindaci di impugnare in Tribunale la Pedemontana perché dannosa e perché serve un altro modello di sviluppo in armonia con l’ambiente.

Anche Alessandra Quarta è una candidata molto competente e preparata. Non è un caso che siano state le ragazze e i ragazzi de le Officine Corsare a chiederle di candidarsi (se non conoscete le Officine Corsare, rimediate alla vostra prima gita a Torino). Ha promesso “Cose dell’AltraEuropa” e già se le leggete quali siano queste proposte vi verrà voglia di votarla. E poi quando vi ricapiterà di votare una candidata che dichiara che in caso di elezione rinuncerà al 60% dell’indennità per progetti sociali e culturali no-profit?

P.S.=Se avete la fortuna di non vivere nelle grigie terre Nord-Occidentali, ma godete di clima più mite nel Centro o nel Sud, avete anche la fortuna di poter votare rispettivamente Marco Furfaro o Claudio Riccio. Non sprecatela.

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Largo Mazzini: approvato il progetto definitivo!

Comunicato Stampa del Comune di Monza

 

Giunta approva progetto definitivo per la modifica della viabilità in largo Mazzini. Lavori al via in estate

 

Monza, 23 aprile 2013 – La giunta comunale ha approvato il progetto definitivo per la modifica della viabilità di largo Mazzini, uno degli snodi più importanti a livello cittadino. Due le modifiche apportate, che non snaturano il progetto iniziale presentato dall’amministrazione cittadina: dopo un confronto con la Provincia per quel che riguarda il transito dei bus, la prima riguarda il passaggio dei mezzi pubblici provenienti da corso Milano e diretti in via Turati (per esempio il bus Z201), per i quali, rispetto alla prima versione del progetto di riordino, sarà creata un’apertura nel previsto prolungamento del marciapiede esistente tra via Caduti del Lavoro e corso Milano (vedi figura allegata), apertura che sarà esclusivamente destinata al passaggio dei mezzi pubblici. La seconda modifica riguarda l’introduzione di un attraversamento pedonale aggiuntivo in centro all’incrocio, fra la fontana di largo Mazzini e il passaggio pedonale in via Caduti del Lavoro che porta alla stazione ferroviaria. Rispetto al progetto iniziale la viabilità rimarrà invariata: chi proverrà da corso Milano su mezzo privato potrà dirigersi a sinistra verso via Manzoni e a destra solo verso via Azzone Visconti; per dirigersi in via Turati dovrà imboccare via Arosio al semaforo fra corso Milano e via Marsala, per poi proseguire lungo via Caduti del Lavoro. Chi giungerà dalle vie Turati e Azzone Visconti potrà imboccare, come avviene attualmente, sia via Manzoni sia corso Milano. Confermata la chiusura al traffico di via Gramsci.

“Con l’approvazione definitiva – commenta l’assessore alla Mobilità Paolo Confalonieri – ci avviciniamo alla realizzazione dell’intervento, che per arrecare meno disturbo alla circolazione sarà predisposto in estate, probabilmente nel mese di agosto. Grazie all’analisi dei flussi e ai semafori intelligenti che saranno collocati in uno degli snodi più delicati e trafficati della nostra città, contiamo di rendere più fluida la circolazione per i veicoli privati e pubblici e più sicura per pedoni e ciclisti la viabilità di largo Mazzini. A questo proposito – conclude Confalonieri – segnalo come particolare cura e attenzione siano state destinate agli attraversamenti pedonali aggiuntivi nella parte centrale dell’incrocio”.

Clicca qui per visionare il progetto iniziale.