Prendiamoci il futuro, con una casa dove vivere!

Prendiamoci il futuro, con una casa dove vivere!

Non c’è futuro senza la possibilità di vivere in autonomia, da soli o con la propria famiglia. Mentre il patrimonio immobiliare sfitto italiano è il 22.5% del totale, dato fra i più alti in Europa, e rimane concentrato in poche mani, il diritto alla casa per moltissime persone rimane un miraggio.

L’emergenza sociale giovanile colpisce anche qui molto duramente: se fra i «baby boomers» il  66% usciva di casa fra i 21 ed i 30 anni e solo il 6% dopo i 30 e fra la «generazione x» il rapporto diventava 63% a 8%, per chi è nato dopo il 1980 la situazione si è drasticamente ribaltata: solo il 28% esce di casa fra i 21 e i 30 anni ed invece ben il 57% esce di casa dopo i 30 anni (fonte: Doxa).

Vivere in una stanza singola all’interno di una casa condivisa non è più una prerogativa degli studenti universitari ma è la condizione di vita sempre più frequente per masse di lavoratori precari, giovani e meno giovani: l’età media di chi vive in una stanza singola in affitto è di ben 30 anni, molto oltre l’età media di uno studente universitario e molto oltre l’età in cui questa possa essere considerata una soluzione dignitosa.

La politica ha dato risposte sprezzanti: bamboccioni, mammoni, schizzinosi, sono stati i commenti susseguitisi sulle bocche degli ultimi ministri affrontando il fenomeno. La verità è che le politiche per l’abitazione rappresentano soltanto lo 0.1% della spesa sociale italiana, fanalino di coda anche in questo campo (fonte: Istat).

La politica deve ripartire dall’incremento della spesa sociale sulla casa per il diritto alla casa dei molti, contro il diritto alla speculazione dei pochi, con proposte politiche mirate:

  • Incentivare il canone di locazione convenzionato e sanzionare lo sfitto: incentivare i proprietari al canone di locazione convenzionato, tramite agevolazioni e forme di garanzie sull’insolvenza, significa rendere più facile ai singoli o coppie precarie uscire dalla casa dei genitori o dalla stanza condivisa per garantire il diritto alla casa. Al contempo, è necessario sanzionare i grandi proprietari di unità immobiliari sfitte;
  • Un piano per un’Edilizia Residenziale Pubblica di qualità: è necessario tornare a realizzare nuovi alloggi ERP, compatibilmente con le esigenze ambientali, favorendone la realizzazione all’interno dei progetti di rigenerazione urbana. Al contempo, non si possono abbandonare gli inquilini ERP oggi spesso in alloggi fatiscenti: è necessario stanziare i fondi per la manutenzione ordinaria il più possibile continua;
  • Misure per permettere l’acquisto della prima casa: una casa di proprietà rimane il sogno bello e impossibile per chi è invischiato nella precarietà. Servono politiche più coraggiose per l’accesso al credito e di sostegno a difficoltà nel pagamento delle rate.