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Riflessioni “semifredde” su queste primarie

Le personali riflessioni sulle Primarie di Sel in Lombardia ieri non possono che essere “semifredde”: perché se la notte porta consiglio e distacca dal vortice emotivo della giornata (e serata) di ieri, e concede anche più lucidità per i tanti che, come me, sono stati ai seggi tutto il giorno (il presidente di seggio non sarà mai il mio mestiere), quel vortice di emozioni e entusiasmo è qualcosa che una notte non può dissolvere, e che credo (e spero) non si dissolverà per tutta la campagna elettorale.
Sono state primarie difficili, sofferte: lo sapevamo innanzitutto noi militanti che ne abbiamo ampiamente discusso nelle assemblee. Non c’erano i tempi, per organizzare e per comunicare; non c’era chiarezza; non c’era una data che permettesse un’ampia affluenza.
Ce lo siamo sentiti dire più volte ieri, ai seggi, da elettori che ci ammettevano di averlo saputo quasi per caso all’ultimo, che ci chiedevano perché non si fosse comunicato adeguatamente, che ci domandavano al seggio informazioni su chi fossero i candidati, nell’imbarazzo di chi, come me chiamato a svolgere il ruolo di presidente o di scrutatore, cercava di fornire informazioni senza venir meno al proprio dovere di neutralità.
E’ proprio quest’ultima casistica però a darmi la prova migliore della necessità di queste primarie: cittadini che anche se non conoscevano direttamente, o addirittura indirettamente, alcun candidato, hanno speso del tempo della propria giornata per potersi esprimere e partecipare alla vita politica. La partecipazione, non come mero principio, ma come strumento efficiente, capace di imprimere il proprio segno nella politica.
Novecento persone, in Brianza, moltissime delle quali hanno volontariamente donato un contributo per l’attività di Sel sul territorio e hanno lasciato la propria mail o telefono per poter essere contattati: atti di fiducia che dimostrano che quando si offrono ai cittadini strumenti di reale partecipazione, si riacquista credibilità.
Rimane il rimpianto per delle primarie che, se avessero avuto più tempo lungo cui dispiegarsi, avrebbero permesso un maggiore fermento politico dentro a Sel, ma le teorie per immergersi nel reale devono farsi prassi, e la prassi non può prescindere dal contingente.
In ultimo, concedetemelo: se ieri sera su facebook scrivevo che “qualche risultato ci renderà più entusiasta, tutti ci renderanno felici”, oggi posso dire che l’entusiasmo c’è eccome.

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