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Monza

1 Marzo: Vite in scadenza

 

 

 

 

 

 

 

Un evento importante a cui partecipare, domani Sabato 1 Marzo dalle 15 in Largo Mazzini!

[box type=”shadow”]Vite in scadenza: quelle di molti migranti che, a causa della scadenza del contratto di lavoro, si vedono revocare i titoli di soggiorno, con grave rischio di ritornare in situazione di irregolarità.
Momento pubblico di informazione, testimonianza, teatro di strada

Promosso da:
CGIL Monza Brianza – CISL Monza Brianza Lecco – UIL – ANOLF Brianza – Diritti Insieme – ARCI Monza Brianza

Aderiscono:
Libera – ANPI – Paciamoci Onlus – Africa ’70 – Cooperativa Lotta contro l’emarginazione – Caritas -ACLI Milano Monza Brianza[/box]

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Monza

Servizio Civile, anche per gli stranieri!

Il Tribunale di Milano ha deciso che anche i cittadini stranieri possono partecipare ai bandi del Servizio Civile Nazionale!
I termini per la presentazione delle domande sono, pertanto, stati riaperti, ma solo per i giovani stranieri.
I cittadini comunitari o extracomunitari che vorranno partecipare devono far pervenire la domanda entro e non oltre le ore 14.00 del 16 dicembre 2013.
Per tutte le informazioni cliccate qui!

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Monza

Veglia per Lampedusa

VEGLIA DI CORRESPONSABILITA’- VEGLIA DI ASCOLTO DEI MIGRANTI

Il prossimo venerdi 11 ottobre dalle ore 20.30 presso la piazza dell’Arengario di Monza, si terrà una “Veglia di Corresponsabilità” organizzata da Libera.
Una “Veglia di Ascolto”, perché nel corso della serata verrà data voce ai migranti per ascoltare le loro storie.
Dagli organizzatori viene chiesto a tutti di astenersi dal portare vessili di partiti, ma solo di Associazioni o Istituzionali.

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Spaziando

L’Aned sulla tragedia di Lampedusa

Nessuna parola riesce ad essere ben spesa davanti ad un comunicato stampa capace di toccare tanto nel profondo delle viscere. Grazie all’A.N.E.D. Sesto San Giovanni-Monza.
Aboliamo l’infame reato di clandestinità, aboliamo la Bossi-Fini, chiudiamo i CIE, creiamo corridoi umanitari.

“La guerra, la paura e la fame spingono migliaia di persone a lasciare la propria terra, ad affrontare ingenti spese e rischi d’ ogni genere per raggiungere luoghi dove sperano di trovare una vita migliore. Ma troppo spesso le loro speranze affondano con la loro vita prima di raggiungere le nostre coste, perché vengono trasportati a centinaia su barconi fatiscenti da sfruttatori senza scrupoli i quali , per non essere arrestati, li abbandonano o, peggio, li scaraventano in mare lontano dalla riva.

Le tragiche immagini di questi sbarchi sono scorse davanti ai nostri occhi dal televisore in questi giorni, e chi ha avuto il coraggio di guadare veramente, ha visto la disperazione nella sua faccia più drammatica.
 
E a noi, figli e amici di deportati nei lager nazisti, a queste immagini se ne sovrappongono altre, diverse, ma ugualmente dolorose: vagoni merci, carichi di persone trattate come bestie, esseri senza valore che viaggiano verso la morte nei campi di sterminio. E una domanda ci tormenta: nessuno vedeva? Nessuno li fermava? Molti vedevano e voltavano la faccia per paura per indifferenza; altri guardavano e si tormentavano nel sentirsi impotenti a fermare quell’immane massacro.
 
Quelle immagini drammatiche dei vagoni treni che scorrono sui binari ci rimandano obbligatoriamente all’oggi: c’è chi vede e  si rassegna perché non può far nulla. Ma c’è chi vede e soffre e si indigna e grida: basta! E noi gridiamo: basta! L’Italia e l’Europa sono sommerse da una crisi da cui è difficile risalire. Ma la crisi peggiore è la crisi di umanità che impedisce di trovare insieme soluzioni politiche affinché queste tragedie non si ripetano. 
Noi, figli, parenti,amici di Deportati deceduti nei lager nazisti non possiamo accettare che continui questo scempio per cui facciamo appello a tutte le forze politiche nazionali e internazionali, affinché si adoperino con ogni mezzo per aiutare  chi fugge da una tragica realtà a realizzare il diritto di vivere una vita serena e dignitosa. Non è possibile accettare che l’immigrazione sia, nel nostro paese, esclusivamente clandestinità.
 
E al nostro appello uniamo quello dei sopravvissuti al lager di Mauthausen che, alla liberazione scrissero un Giuramento, in cui è detto:”Noi vogliamo, ora che abbiamo ottenuto la nostra libertà e quella delle nostre nazioni, custodire il ricordo della solidarietà internazionale esistente nel Lager e trarne la seguente lezione: seguire un  comune cammino, quello della comprensione reciproca, della collaborazione  alla grande opera dell’edificazione di un mondo nuovo, libero e giusto per tutti.
Dal lager si sprigionano sempre importanti richiami: chi non sa costruire sul dolore, le sofferenze e le consapevolezze che ne derivano, non può che essere condannato a riprodurne altre.”
 
IL DIRETTIVO ANED SESTO SAN GIOVANNI