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In Consiglio In vetrina Monza

Bigino tecnico sul risarcimento dalla Sangalli

Un breve bigino tecnico (non politico, per quanto possibile) per chi volesse capire di più riguardo l’attuale risarcimento ottenuto dall’impresa Sangalli al Comune, la delibera 145 riguardante questa procedura ed il quadro generale d’azione del Comune per ottenere un giusto risarcimento.

La quantificazione del totale del danno subito da parte del Comune in termini di servizi non erogati, che dunque si intende recuperare in toto, è di 8 milioni di € (dichiarazione del Segretario Generale Spoto, Consiglio Comunale del 28 Novembre 2014, visibile sul sito del Comune). Questo è quanto noto al Consiglio Comunale dunque alle forze politiche già da mesi. Questa cifra di 8 milioni di € è da ottenere sommando le transazioni con la persona giuridica (l’Impresa) e quelle con le persone fisiche (i singoli imputati).

La delibera n. 145 riguarda le determinazioni a seguito della transazione con la sola impresa Sangalli (persona giuridica). Oltre a queste vi saranno da aggiungere i danni di immagine.

Gli importi puntuali che il Comune ottiene con la presente transazione sono i seguenti:

  • 4.8 milioni di € di oneri pregressi da versare in tranche di 1.2 milioni di € all’anno, più altri 1.2 milioni di € nell’eventuale anno di prolungamento del contratto, richiesto dall’impresa Sangalli per poter sostenere il pagamento dell’ulteriore tranche. Il totale è di 6 milioni di € per oneri pregressi.
  • Ulteriori 800’000 € devono essere erogati sotto forma di servizi da parte dell’impresa Sangalli; qualora non vi sia una loro puntuale erogazione sotto forma di servizi verranno incamerati come ulteriore risarcimento.
  • Ulteriori 900’000 € saranno risparmiati come conseguenza del blocco degli incrementi contrattuali derivanti dagli aggiornamenti ISTAT nel triennio 2012-2014. L’incremento riprenderà nell’anno corrente (2015) ma dal valore del 2011, portando ad ulteriore risparmio negli anni restanti del contratto.
  • Il totale di questi importi è dì 7’700’000 €. La differenza fra questa cifra e l’obbiettivo iniziale di recupero sarà recuperata tramite i risarcimenti dai singoli imputati, a cui saranno da aggiungere i danni di immagine.

Inoltre, sarà avviato un tavolo tecnico per comprendere come procedere ad un’ulteriore ottimizzazione del contratto per ridurre i costi. Evidentemente nuova centralità dovrà avere la verifica di come il servizio verrà erogato nel restante periodo del contratto.

L’oggetto della delibera giunta in Consiglio innanzitutto non è la transazione in sé, la cui determinazione non è di competenza del Consiglio Comunale, ma sono le determinazioni che il Consiglio Comunale deve prendere a seguito della transazione.

L’istruttoria del Comune di Monza per far valere le proprie ragioni è stata redatta dal Dott. Nizzola coadiuvato dalla Dott.ssa Guelpa, che appartengono allo stesso settore che purtroppo è stato negativamente protagonista degli episodi di corruzione (fatto ormai acclarato essendovi stato in questa parte di processo il patteggiamento degli imputati).

La impresa Sangalli non è più commissariata (dopo un brevissimo periodo), vi è nuovo management. La notizia presentata dalla stessa magistratura indagante come atto importante per la tutela dei lavoratori.

Al Consiglio Comunale con la delibera 145 è demandata: (1) la conferma della qualificazione dell’entrata, ovvero emolumenti già versati a Comune; (2) la decisione se procedere alla prolunga contratto in scadenza di un anno (prevista dal capitolato) per incassare gli ulteriori 1.2 Milioni di € di danni.

La delibera risolve solo ed esclusivamente la controversia relativa all’indagine penale in corso, non altre controversie ancora pendenti fra il Comune di Monza e l’impresa Sangalli, che allo stato attuale risultano: la quantificazione del danno che l’impresa Sangalli deve al Comune con riguardo ad una controversia riguardante il cimitero risalente al 1997; la quantificazione materiale del quantitativo di terra smaltito dall’impresa Sangalli nell’ambito del piano Ercolano; la quantificazione delle spese dovute alla nevicata del 2012.

Il parere dei Revisori dei Conti non è obbligatorio in materia di bilancio non di competenza del Consiglio Comunale (in quanto come sopra specificato in questo caso non è la transazione ad essere approvata dal Consiglio, ma solo le determinazioni conseguenti), come dimostrato dalla decisione della Corte dei Conti 5/2014, ma è stato richiesto a maggior conforto della decisione della giunta.

Ipotesi di risolvere il contratto: Il contratto oggetto di controversia (non casualmente?) non contiene alcuna clausola rescissoria espressa, dunque non è possibile rescindere l’atto d’ufficio. Questa è una evidente debolezza dell’apparato sanzionatorio, evidenziata come del tutto non comune in contratti di così lunga durata. Rimarrebbero dunque due strade: (1) La risoluzione del contratto per pubblico interesse è possibile ma andrebbe indennizzato per legge; (2) la risoluzione in danno ai sensi di legge non può essere applicata con efficacia immediata ma deve sottoporsi al giudizio di un collegio arbitrale, attraverso un (lungo) iter burocratico.

Come verranno impiegati i 6 Milioni di € ricavati direttamente dalla transazione in oggetto? I 6 Milioni di € sono messi a bilancio nell’anno 2014. Una quota di 2 Milioni era già stata inserita nel bilancio 2014 come previsione minima di risarcimento. I restanti 4 Milioni risultano dunque come avanzo libero. L’avanzo libero potrà essere conseguentemente impiegato nel bilancio 2015 (ai sensi dell’art. 187 comma 2 D.lgs. 267/2000) per (1) reinvestimento delle quote accantonate per ammortamento, (2) copertura dei debiti fuori bilancio riconoscibili a norma dell’articolo 194, (3) per il finanziamento delle spese di funzionamento non ripetitive in qualsiasi periodo dell’esercizio e per le altre spese correnti solo in sede di assestamento, (4) per il finanziamento di spese di investimento e per l’estinzione anticipata di prestiti. La decisione riguardante impiego dell’avanzo libero così accumulato sarà dunque presa nell’approvazione del Bilancio 2015.

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“Sistema Sangalli”, le dichiarazioni del Sindaco

Si tratta di fatti gravi, riconducibili alla precedente amministrazione, che coinvolgono l’azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti in città, ex amministratori pubblici monzesi e due funzionari del Comune di Monza. L’inchiesta, come è stato riconosciuto anche dagli inquirenti e dalla Procura, ha visto nei mesi scorsi la piena e attiva collaborazione dell’attuale amministrazione e degli uffici, che hanno messo a disposizione della magistratura e degli investigatori tutti gli atti richiesti: nessun cassetto è rimasto chiuso.
Voglio rassicurare i cittadini sul fatto che il servizio di raccolta rifiuti sarà garantito attraverso un amministratore nominato dal tribunale, che ho già incontrato. Tra i nostri impegni c’è anche quello di dare continuità al servizio nell’interesse dei cittadini ma anche dei mille dipendenti dell’azienda monzese, che devono poter continuare a lavorare, come ha anche riconosciuto la Procura garantendo immediatamente la figura dell’amministratore.
Per quel che riguarda i funzionari del Comune coinvolti (un dirigente e un funzionario), auspicando che siano rapidamente accertati i fatti, abbiamo già provveduto a individuare le figure per garantire la continuità dell’attività amministrativa nel settore coinvolto. Come responsabile dell’amministrazione tutelerò in ogni sede l’immagine del Comune e dei dipendenti che quotidianamente compiono il loro dovere in un periodo di grande difficoltà per gli enti locali.
Nel caso l’inchiesta dovesse accertare che i presunti fatti corruttivi abbiano recato danni economici all’amministrazione e quindi ai cittadini, l’amministrazione si attiverà in ogni sede per chiederne il risarcimento.
Dal punto di vista politico ricordo che gli amministratori coinvolti (ex assessori ed ex consiglieri comunali) appartengono alla passata amministrazione e che quando sedevamo ai banchi dell’opposizione avevamo chiesto più volte – anche formalmente -, che l’appalto dei rifiuti venisse sottoposto all’esame del Consiglio comunale, cosa che non è avvenuta.