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Unioni Civili a Monza. Finalmente.

Il 27 Febbraio in Consiglio Comunale è stata approvata una mozione che impegna la giunta ad istituire il registro per le Unioni Civili a Monza. La mozione è stata stesa da Sinistra Ecologia Libertà, che la ha però voluta aprire alle firme di tutti i consiglieri, di maggioranza e minoranza, che condividessero il tema: lo straordinario risultato è stato che questa mozione è arrivata in Consiglio con le firme di 18 Consiglieri, di cui 3 di minoranza.
Come Sinistra Ecologia Libertà vogliamo ripartire da qui: dopo questa campagna elettorale, dopo queste elezioni, è da un gesto semplice ma straordinario che intendiamo ridare senso al nostro impegno politico quotidiano, al progetto politico di Sel.
Siamo la prima città in provincia di Monza e Brianza ad approvare il registro per le unioni civili, a garantire diritti a persone che fino ad oggi se li son visti negare.
Permetteteci in questo un ringraziamento particolare all’associazione Meladailabrianza, la prima associazione lgbtqi della Brianza che esiste da solo un anno ma che in così poco tempo è riuscita a creare una realtà di riferimento e una forte sensibilità culturale verso il tema dell’omosessualità in Brianza; è anche grazie a loro, grazie ai loro continuo lavoro culturale, se questa mozione è stata approvata.
Garantire diritti veri ad individui e lanciare un forte messaggio politico, alla società ed al governo: queste le due anime di questa mozione.
Abbiamo inteso ridare la dignità di uomini pieni a persone che fino ad oggi sono stati considerati solo uomini a metà.
Non sappiamo quante coppie a Monza si iscriveranno al registro, se sarà un successo come a Milano, dove in 5 mesi già 500 coppie si sono iscritte, o se sarà un successo più contenuto: ma le battaglie per i diritti hanno il proprio valore in se stesse, non nella quantità di chi ne usufruisce: ogni discriminazione è ugualmente odiosa se viene subita da una o da migliaia di persone.
Siamo altrettanto consapevoli che i diritti che noi possiamo garantire si limitano all’ambito comunale: è chiaro che per Sel questo è il primo tassello di una battaglia che deve culminare con l’approvazione in parlamento di una legge per le Unioni Civili, per il Matrimonio omosessuale, per il diritto all’omogenitorialità. Speriamo che nei prossimi mesi il prossimo governo se ne occupi.

Alessandro Gerosa – Consigliere Comunale

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In Consiglio In vetrina Monza

Le Unioni Civili a Monza per ripartire, domani.

Aspetto di avere il tempo materiale per riflettere seriamente su queste elezioni e tentarne un’analisi.
Nel frattempo lancio un appello a tutto il popolo del centro-sinistra, a tutti i cittadini monzesi: domani in Consiglio Comunale, all’ordine del giorno vi sarà la discussione e votazione sulla Mozione per il registro delle Unioni Civili a Monza; vorrei che fosse una boccata d’aria fresca nel clima asfissiante di questi giorni, vorrei che fosse l’occasione per gridare che noi ci siamo, rifletteremo sui nostri errori ma non smetteremo mai di lottare e di ottenere conquiste e diritti; vorrei che fosse un momento di gioia per il centro-sinistra e la nostra città e di poterlo festeggiare assieme, perché no, a tanti cittadini fra il pubblico.
Appuntamento a domani, per il consiglio comunale, come sempre dalle 18.30, 2° piano del palazzo del Comune.

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In Consiglio In vetrina Mozioni

Mozione: Unioni Civili a Monza

Ecco, in ritardo e me ne scuso, il testo della mozione per le unioni civili presentata in Consiglio Comunale in Dicembre. La mozione è stata firmata anche da Lista Città Persone, Idv, m5s, cm, e dai consiglieri del pd Artesani, Bindi, Bubba, Cereda, Imperatori, Lamperti, Marinoni, Monteri, Sala, Valtolina.

 

Premesso che:
la comunità cittadina, al pari di quella italiana, è caratterizzata dal crescere di forme di legami affettivi che non si concretano nell’istituto del matrimonio e che si denotano per una convivenza stabile e duratura; che ai sensi dell’articolo 1 comma 3 dello Statuto del Comune di Monza, il Comune concorre “a promuovere il pieno sviluppo della persona umana […]
per renderne effettive la libertà e l’eguaglianza;
Atteso:
– che già da tempo è stato ritenuto che l’ambito di operatività e quindi di riconoscimento e tutela costituzionale dell’articolo 2 della Costituzione si estende sicuramente alla fattispecie della famiglia di fatto dal momento che, come nella sua
giurisprudenza costante ha rilevato la Corte Costituzionale, un consolidato rapporto, ancorché di fatto, non appare costituzionalmente irrilevante quando si abbia riguardo al rilievo offerto al riconoscimento delle formazioni sociali;
– che da ultimo la Corte costituzionale, con la sentenza n. 138 del 2010, ha riconosciuto tale fondamento costituzionale
stabilendo che “per formazione sociale deve intendersi ogni forma di comunità, semplice o complessa, idonea a consentire e favorire il libero sviluppo della persona nella vita di relazione, nel contesto di una valorizzazione del modello pluralistico”;
– che le direttive 2004/38 del Parlamento europeo e del Consiglio relativa al diritto dei cittadini dell’Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri e 2003/86/CE del Consiglio relativa al diritto
al ricongiungimento familiare impongono di dare completa attuazione a tali diritti;
– che il Comune, quindi, può operare nell’ambito delle proprie competenze per promuovere pari opportunità alle unioni di
fatto, favorendone l’integrazione sociale e prevenendo forme di disagio, con particolare riferimento alle persone anziane;
– che per raggiungere questo obiettivo è necessario stabilire forme di identificazione delle unioni civili basate su vincolo
affettivo, così come la stessa legge anagrafica e il relativo regolamento attuativo prevedono;
Ritenuta
pertanto, l’opportunità per i motivi innanzi espressi di organizzare il rilascio da parte dell’anagrafe di una attestazione di
costituzione di famiglia anagrafica basata su di un “vincolo di natura affettiva” ai sensi dell’articolo 4 del D.P.R. 223/1989
(Regolamento anagrafico);
IL CONSIGLIO COMUNALE DELIBERA
di approvare, per le motivazioni sopra esposte, la proposta di “Regolamento per il riconoscimento delle unioni civili”, il cui
testo è allegato alla presente deliberazione di cui costituisce parte integrante e sostanziale.
REGOLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DELLE UNIONI CIVILI
Articolo 1 – Istituzione del registro delle unioni civili
E’ istituito il Registro delle unioni civili presso il Comune di Monza per gli scopi e le finalità contenute negli artt. 2 e 3 di
questo Regolamento.
Articolo 2 – Attività di sostegno delle unioni civili
1. Ai fini del presente Regolamento si intende per unioni civili “un insieme di persone legate da vincoli affettivi coabitanti
ed aventi dimora abituale nello stesso comune” (ai sensi dell’articolo 4, comma 1 D.P.R. 223/1989, Nuovo Regolamento
anagrafico della popolazione residente).
2. Il Comune provvede, attraverso singoli atti e disposizioni degli Assessorati e degli Uffici competenti, a tutelare e sostenere le unioni civili, al fine di superare situazioni di discriminazione e favorirne l’integrazione e lo sviluppo nel contesto
sociale, culturale ed economico del territorio.
3. Le aree tematiche entro le quali gli interventi sono da considerarsi prioritari sono:
a) casa;
b) sanità e servizi sociali;
c) giovani, genitori e anziani;
d) sport e tempo libero;
e) formazione, scuola e servizi educativi; f) diritti e partecipazione;
g) trasporti.
4. Gli atti dell’Amministrazione devono prevedere per le unioni civili le condizioni di accesso, con particolare attenzione
alle condizioni di svantaggio economico e sociale.
5. All’interno del Comune di Monza, chi si iscrive al Registro è considerato “parente prossimo” ai fini della possibilità di
assistenza.
Articolo 3 – Rilascio di attestato di famiglia anagrafica alle unioni civili basate su vincolo affettivo
1. L’ufficiale di anagrafe rilascia, su richiesta degli interessati, attestato di “famiglia anagrafica basata su vincolo affettivo”
inteso come reciproca assistenza morale e materiale, ai sensi dell’articolo 4 del Regolamento anagrafico, in relazione a
quanto documentato dall’Anagrafe della popolazione residente (D.P.R. 223/1989).
2. L’attestato è rilasciato per i soli usi necessari al riconoscimento di diritti e benefici previsti da Atti e Disposizioni dell’Amministrazione comunale.
3. L’ufficio competente può verificare l’effettiva convivenza delle persone che richiedono l’attestato.

 

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In Consiglio Interventi

Primo intervento in Consiglio Comunale

Voglio dare pubblicamente l’adesione del gruppo consiliare di SEL all’iniziativa annunciata dal Cons. Sala di devolvere il primo gettone di presenza agli emiliani vittime del terremoto, un gesto simbolico ma importante.
In questa campagna elettorale siamo stati in grado di confermare il cambiamento con grandi momenti di partecipazione e di buona politica, due tra tutti: le primarie di coalizione per la scelta del candidato sindaco, e i Cantieri delle Idee in cui i cittadini sono stati i protagonisti nel costruire il programma.
Il nostro compito ora diventa quello più difficile: la realizzazione di questo cambiamento fortemente avvertito in campagna elettorale, portandolo nel concreto della vita dei cittadini.
Come Sinistra Ecologia Libertà rivendichiamo di essere stati fra le forze politiche che più hanno posto i giovani al centro del proprio programma e dei propri percorsi politici.
Non possiamo, dunque, che essere contenti dei molti giovani che siedono in Consiglio fra i banchi della maggioranza. Giovani esordienti ma non per questo inesperti: devono proprio essere le fresche esperienze dei giovani uno dei motori per la rinascita della nostra città.
Oggi il nostro primo compito è garantire i bisogni materiali primari ma anche i bisogni spirituali:
il bisogno al lavoro, promuovendo azioni per il diritto al lavoro a chi lo sta perdendo o a chi rischia di non guadagnarlo mai. Ad esempio … Ieri per il centro ho visto degli annunci di lavoro, mi sono fermato a leggerli e mi sono reso conto che erano in realtà una denuncia del precariato che oggi affligge i giovani. Anche noi, nel nostro piccolo di realtà Comunale, dovremo costruire politiche per combattere la precarietà esistenziale che oggi affligge i giovani.
il bisogno alla casa, in un momento di crisi, significa garantire aiuto a chi, per via della crisi, la casa rischia di perderla, o di chi inizia la sua vita da solo o con la sua nuova famiglia;
il diritto agli affetti: oggi a Bologna decine di migliaia di uomini e donne, fra cui anche un nutrito gruppo di giovani della Brianza, sfilano al Gay Pride; noi dobbiamo rispondere alla richiesta di queste persone ad avere il diritto di amarsi come ogni altra coppia, perché l’amore non ha confini!
In consiglio nel mio gruppo sarò da solo, ma siederanno con me tutte/i le/i compagne/i di Sel e le/i giovani che hanno animato la campagna elettorale, e con loro tutta la forza della politica sorgiva di questi movimenti. So che ognuno di loro, come me, si impegnerà per questo programma e questo progetto, come fossimo tutti assessori.