Riporto qui, parola più parola meno, l’intervento fatto ieri sera in Consiglio Comunale in merito all’attuale riorganizzazione della Macchina Comunale ed alla relativa mobilitazione delle Lavoratrici e dei Lavoratori del Comune di Monza.
Anche in quest’aula è stato votato, mesi fa, un documento di riorganizzazione della macchina comunale che probabilmente, con il senno di poi, non ha ricevuto l’approfondimento necessario su alcuni ambiti. Questo perché se certamente il documento presenta modelli interessanti e potenzialmente innovativi, e se il compito del consiglio comunale è individuare linee strategiche e vigilare sulla loro applicazione, i rimandi che ci arrivano dalle Rappresentanze Sindacali Unitarie e dall’Assemblea generale dei lavoratori, ci portano a dover aprire una riflessione in ordine all’attuazione di quel percorso. Si sa, ogni innovazione genera delle resistenze al cambiamento ma, qui, ci troviamo di fronte l’opposizione ferma e determinata delle RSU e dell’Assemblea dei lavoratori, e noi crediamo che un’Amministrazione comunale che ha fatto della partecipazione uno dei punti cardine del suo programma di mandato debba interrogarsi, quantomeno sulla metodologia di percorso adottata e sulla capacità di dialogare con questa protesta.
Questo perché non si può pensare che una riorganizzazione, sia essa la più efficiente delle riorganizzazioni possibili, non cammini sulle gambe (e nella testa) delle lavoratrici e dei lavoratori che la devono applicare: questo ad oggi, ci pare non sia ancora avvenuto.
Non possiamo in merito che esprimere delle perplessità ad esempio sulla scelta di destinare la metà del fondo per la produttività di tutti i Lavoratori del Comune ad un gruppo ristretto di Lavoratori con incarichi direttivi, che difficilmente si può rivelare una scelta funzionale al coinvolgimento ed alla motivazione dei Lavoratori. Anzi, ci pare stiano proprio emergendo richieste chiare e forti di maggiore considerazione della gran massa di lavoratrici e lavoratori, secondo quanto abbiamo scritto nel nostro programma in merito a “recuperare le potenzialità dei lavoratori a tutti i livelli”.
Si potrebbe ad esempio ragionare, secondo quanto ci arriva dai lavoratori, su forme di incentivazione e premi collettivi che premino l’intero gruppo e non il singolo.
Un altro ambito che non possiamo tralasciare è quello della denuncia, da parte di RSU e Lavoratori, della mancanza di comunicazioni riguardo ai “processi produttivi” da attuare; rispetto a ciò si inserisce anche l’apparente aumento e non diminuzione degli incarichi direttivi.
Le RSU e l’Assemblea Generale hanno chiesto la sospensione della riorganizzazione: non vogliamo chiaramente, in quest’aula, entrare in tale merito, anche perché, giunti a questo punto della situazione, non è neppure facile decidere l’opzione migliore tra riazzerare la situazione o continuare ignorando che il clima generatosi nell’Ente non rappresenti un segnale forte e da doversi ascoltare con serietà e disponibilità.
Crediamo però fondamentale e quindi chiediamo che l’Amministrazione riattivi da subito ogni rapporto con le RSU e i Lavoratori che rappresenta senza nessuna preclusione, con la piena disponibilità all’ascolto ed al coinvolgimento reale (anche con forme di confronto con singoli settori e/o uffici) delle Organizzazioni Sindacali e dei lavoratori, alla revisione “in corsa” del percorso attivato e alla riapertura del confronto sulle modalità di distribuzione della produttività, tali da coinvolgere positivamente tutte le lavoratrici ed i lavoratori del Comune di Monza. Siamo in ciò pienamente fiduciosi in quanto porre nuovamente un freno a questa richiesta ad esempio per tempistiche o scadenze da rispettare, significherebbe abdicare al ruolo di indirizzo e di ascolto proprio della politica e venire meno ad una dei punti fondamentali del programma di mandato di questa Amministrazione come la partecipazione. E, in ultima istanza, diminuire la qualità dei servizi reali (non quelli teorici) erogati ai cittadini.