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In Consiglio In vetrina Interventi Monza

In sostegno alle educatrici precarie

Giovedì scorso, come tutti i Consiglieri Comunali, ho ricevuto una lettera da parte delle educatrici precarie che hanno partecipato al bando “fallimentare” del Comune di Monza.

Ho ritenuto doveroso rispondere subito oltre che con la mia solidarietà e vicinanza con la richiesta di poter leggere la loro lettera in Consiglio, che contiene oltre a diverse domande puntuali sul bando oggetto della discordia una serie di domande più generali ma altrettanto puntuali sulla loro condizione precaria.

Lunedì in Consiglio Comunale i posti per il pubblico, normalmente desolatamente vuoti, sono stati invece riempiti da una quarantina di donne e ragazze, molte giovanissime, che hanno prima consegnato la lettera a tutt* le/i Consiglieri e poi hanno presenziato alla fase preliminare.

C’è stato sul tema un ampio dibattito aperto dalla mia lettura della lettera, ed il primo piccolo risultato è la volontà di ascolto confermata da tutti i capigruppo: martedì prossimo ci sarà una audizione da parte di una delegazione di educatrici davanti ai capigruppo, in cui potranno esporre a voce le loro ragioni, a cui parteciperà anche l’assessore Montalbano.

E’ evidente che vi sono due piani distinti da affrontare: il primo è comprendere dove e perché il concorso precedente abbia fallito affinché quello di Marzo sia giusto ed equo, verificare tutti i possibili profili di irregolarità del concorso denunciati e sopratutto garantire l’accesso al nuovo concorso senza ulteriori oneri e difficoltà; il secondo è affrontare la questione e le problematiche più generali poste dalla loro condizione precaria, al netto e oltre i limiti noti limiti normativi.

L’unica certezza è che come gruppo consiliare di Sinistra Ecologia Libertà saremo sempre al loro fianco, come a fianco di chiunque sia sfruttato per la propria condizione precaria, facendo quanto in nostro potere per renderci utili.

 

Il nostro intervento in Consiglio Comunale

 

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Monza: il nuovo piano per ridurre i rifiuti

 

Pubblicato su: http://www.selbrianza.it/monza-piano-rifiuti/

 

Nel Consiglio Comunale di Lunedì 14 Aprile è stato presentato in Consiglio Comunale dalla Giunta il “Piano biennale per la prevenzione e la riduzione di rifiuti sul territorio del Comune di Monza”. Il piano raccoglie, divisi in 7 diversi punti, i campi di azione in cui l’Amministrazione intende intervenire sul tema. Esso sarà aggiornato con cadenza annuale.

Per stessa dichiarazione dell’Assessore Dell’Aquila, questo piano è “sperimentale”. Evidentemente è sperimentale ciò che non parte da un prassi consolidata, ed effettivamente, nel paragrafo di ogni punto dedicato alle attività pregresse, si nota come molte azioni precedentemente intraprese risalgano addirittura al termine della Consiliatura Faglia, e vi sia stato un colpevole vuoto nei cinque anni di Amministrazione Mariani. Anche a luce di ciò questa Delibera acquisisce particolare importanza.

Questo piano, abbiamo sottolineato come Sel, ha però bisogno di essere concretizzato in campagne e progettualità concrete. Esso indica le linee guida, le direttrici dell’operato della giunta in materia di rifiuti, e contiene in esse tutto ciò che una giunta di sinistra e ambientalista dovrebbe contenere.

Ma il cambiamento avverrà se tali linee guida si trasformeranno in una strategia complessiva capace di realizzare quel cambiamento culturale e fattuale di cui vi è bisogno sul tema dei rifiuti.

Abbiamo avanzato in questo proposte concrete:

Riunire le progettualità riguardanti l’efficientamento della Pubblica Amministrazione, oggi divise fra il punto 1 riguardante le Green Public Procurement e parte del punto 5 riguardante il risparmio di carta, per sviluppare una vera e propria campagna per la prevenzione e riduzione di rifiuti nel pubblico, a partire magari con una sperimentazione nel palazzo comunale, che coniughi le azioni per il risparmio con una campagna comunicativa capace di parlare sia ai dipendenti sia ai fruitori dei servizi pubblici.

Si è sottolineata l’importanza di pensare anche a campagne comunicative indirizzate espressamente alla cittadinanza, capaci di essere inclusive e di contribuire a quel processo culturale fondamentale per ogni cambiamento sensibile e forte nel campo dei rifiuti.

Si è chiesto anche un po’ più coraggio sul punto riguardante l’incentivazione dell’utilizzo dell’acqua del rubinetto, che prevede ad oggi la verifica e coordinamento di una nuova campagna di comunicazione della qualità delle acque e la verifica della possibilità di sostituire nei palazzi comunali i distributori d’acqua con dei dispenser. Abbiamo chiesto che l’amministrazione si impegni per favorire il sistema di Fontanili pubblici ai quali è possibile ritirare acqua con un’apposita tessera, favorendone la pubblicità e la conoscenza, oggi scarsa sia sui siti di Agam/Enerxenia sia sul sito del Comune, e semplificando l’iter burocratico necessario per poter usufruire del servizio, oggi complesso e poco chiaro.

Abbiamo inoltre sottolineato come il sistema del Green Public Procurement sia un ambito molto importante, il cui uso non deve rimanere occasionale, come orpello di cui ornarsi in occasione rare, ma deve diventare sistematico, per affermare qualcosa di tanto semplice quanto rivoluzionario, ovvero che la sostenibilità ambientale è un valore di cui gli appalti e i bandi devono tenere conto quanto i fattori economici.

La seduta è terminata durante la fase di discussione generale e dunque il termine della discussione generale e la votazione di emendamenti e ordini del giorno e della delibera stessa è stata rimandata a data da calendarizzare.

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In Consiglio Interventi Monza Mozioni

Progetto Rainbow, si dovrà ancora aspettare

Ieri si è discussa la nostra mozione per la diffusione del Progetto Rainbow nelle scuole.
Sotto, all’ora 1:35, c’è il nostro intervento di esposizione dell’oggetto.
La discussione, pur con qualche…”caduta di stile” è proseguita fra posizioni favorevoli o contrarie. Interessante il commento del Cons. Villa (Lega Nord), che dopo aver paragonato i cortometraggi del progetto Rainbow ai cartoni usati dalla propaganda nazista per indottrinare i bambini (ascoltabile da tutti nel video dall’ora 2:19), ci accusa di non pensare ai veri problemi delle scuole.
Chissà se il suo Leader Maroni è d’accordo.
Purtroppo non si è riusciti ad arrivare al voto, dunque si proseguirà nella prossima seduta sistematica

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Intervento sulla mobilitazione dei lavoratori del Comune

Riporto qui, parola più parola meno, l’intervento fatto ieri sera in Consiglio Comunale in merito all’attuale riorganizzazione della Macchina Comunale ed alla relativa mobilitazione delle Lavoratrici e dei Lavoratori del Comune di Monza.

Anche in quest’aula è stato votato, mesi fa, un documento di riorganizzazione della macchina comunale che probabilmente, con il senno di poi, non ha ricevuto l’approfondimento necessario su alcuni ambiti. Questo perché se certamente il documento presenta modelli interessanti e potenzialmente innovativi, e se il compito del consiglio comunale è individuare linee strategiche e vigilare sulla loro applicazione, i rimandi che ci arrivano dalle Rappresentanze Sindacali Unitarie e dall’Assemblea generale dei lavoratori, ci portano a dover aprire una riflessione in ordine all’attuazione di quel percorso. Si sa, ogni innovazione genera delle resistenze al cambiamento ma, qui, ci troviamo di fronte l’opposizione ferma e determinata delle RSU e dell’Assemblea dei lavoratori, e noi crediamo che un’Amministrazione comunale che ha fatto della partecipazione uno dei punti cardine del suo programma di mandato debba interrogarsi, quantomeno sulla metodologia di percorso adottata e sulla capacità di dialogare con questa protesta.
Questo perché non si può pensare che una riorganizzazione, sia essa la più efficiente delle riorganizzazioni possibili, non cammini sulle gambe (e nella testa) delle lavoratrici e dei lavoratori che la devono applicare: questo ad oggi, ci pare non sia ancora avvenuto.
Non possiamo in merito che esprimere delle perplessità ad esempio sulla scelta di destinare la metà del fondo per la produttività di tutti i Lavoratori del Comune ad un gruppo ristretto di Lavoratori con incarichi direttivi, che difficilmente si può rivelare una scelta funzionale al coinvolgimento ed alla motivazione dei Lavoratori. Anzi, ci pare stiano proprio emergendo richieste chiare e forti di maggiore considerazione della gran massa di lavoratrici e lavoratori, secondo quanto abbiamo scritto nel nostro programma in merito a “recuperare le potenzialità dei lavoratori a tutti i livelli”.
Si potrebbe ad esempio ragionare, secondo quanto ci arriva dai lavoratori, su forme di incentivazione e premi collettivi che premino l’intero gruppo e non il singolo.
Un altro ambito che non possiamo tralasciare è quello della denuncia, da parte di RSU e Lavoratori, della mancanza di comunicazioni riguardo ai “processi produttivi” da attuare; rispetto a ciò si inserisce anche l’apparente aumento e non diminuzione degli incarichi direttivi.
Le RSU e l’Assemblea Generale hanno chiesto la sospensione della riorganizzazione: non vogliamo chiaramente, in quest’aula, entrare in tale merito, anche perché, giunti a questo punto della situazione, non è neppure facile decidere l’opzione migliore tra riazzerare la situazione o continuare ignorando che il clima generatosi nell’Ente non rappresenti un segnale forte e da doversi ascoltare con serietà e disponibilità.
Crediamo però fondamentale e quindi chiediamo che l’Amministrazione riattivi da subito ogni rapporto con le RSU e i Lavoratori che rappresenta senza nessuna preclusione, con la piena disponibilità all’ascolto ed al coinvolgimento reale (anche con forme di confronto con singoli settori e/o uffici) delle Organizzazioni Sindacali e dei lavoratori, alla revisione “in corsa” del percorso attivato e alla riapertura del confronto sulle modalità di distribuzione della produttività, tali da coinvolgere positivamente tutte le lavoratrici ed i lavoratori del Comune di Monza. Siamo in ciò pienamente fiduciosi in quanto porre nuovamente un freno a questa richiesta ad esempio per tempistiche o scadenze da rispettare, significherebbe abdicare al ruolo di indirizzo e di ascolto proprio della politica e venire meno ad una dei punti fondamentali del programma di mandato di questa Amministrazione come la partecipazione. E, in ultima istanza, diminuire la qualità dei servizi reali (non quelli teorici) erogati ai cittadini.

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Intervento in aula sul Documento d’Inquadramento

Il Documento d’inquadramento in discussione è per noi conferma del cambiamento operato da questa amministrazione nelle politiche urbanistiche. Conferma, non certo sorpresa, perché non è un elemento isolato ma è parte integrante di un processo che ha collettivamente e coerentemente interessato il tessuto urbano monzese, prima negli intenti del programma di mandato e nelle linee programmatiche esposte dall’Assessore Colombo, poi attraverso la loro declinazione nel reale: la revoca della variante al Pgt, il vincolo di Cascinazza e altre aree verdi a parco agricolo, e ora questo Documento d’inquadramento che ha il compito impegnativo di traghettarci adeguatamente verso il nuovo Documento di Piano.
Già questo è sufficiente a delineare un primo pregio di questo documento: costituire dei tasselli di un mosaico più ampio e coerente, svolgere appieno il proprio compito, di costituire una visione dello sviluppo urbanistico di questa città. Ecco, “visioni”: davvero crediamo che proporre e mettere in discussione una propria visione, un proprio scorcio prospettico sia il primo compito di un assessorato al territorio; per questo sosteniamo anche la scelta di individuare nel documento alcune specifiche aree dismesse che siano parte integrante di questa visione; non perché altre aree dismesse siano meno importanti, ma perché quelle individuate ne costituiscono i cardini: ben più facile e comodo sarebbe stato rinunciare a questo compito, ma assieme ad esso avremmo rinunciato anche ad essere veri urbanisti di questa città. Troviamo giusta e condivisibile la scelta, in tal senso, di considerare prioritari i due assi individuati dal Villoresi e dal fiume Lambro, dal momento che essi hanno rappresentato sia i due assi storici di sviluppo della città sia il cuore delle molte attività produttive che risiedevano a Monza, e dunque non vi sono luoghi migliori da dove ripartire per la rigenerazione di aree ormai dismesse.
La centralità, anzi l’esclusività, data alle aree dismesse da questo documento d’inquadramento è il secondo elemento di assoluto pregio: come Sinistra Ecologia Libertà ci siamo più e più volte spesi in Consiglio Comunale ribadendo la necessità di rigenerare le aree dismesse nel nostro tessuto urbano, e non possiamo che essere entusiasti di questa scelta. Ridare centralità alle aree dismesse vuol dire pensare a rigenerare l’esistente prima che costruire il nuovo: è svolgere politiche ambientali ma anche allo stesso tempo sociali. Un’area dismessa è un’area sottratta alla collettività, un’area che contribuisce al degrado del tessuto urbano, è un spazio morto che grava sulla vita cittadina; ciascuna area dismessa è un nodo spento della città in rete: andando a rigenerarlo questo torna a contribuire all’efficenza complessiva della rete. Ogni intervento di tal genere è chiaramente complesso e multidimensionale, certamente più dispendioso sia per l’amministrazione che per gli operatori.
Terzo elemento di notevole pregio di questo documento è porre gli interessi della collettività come perno del proprio agire. Noi crediamo che questa amministrazione abbia svolto un compito difficile ma necessario, calcolare quello che potrebbe essere definito il massimo contributo possibile da parte degli operatori, alzando l’asticella costituita dall’interesse collettivo fin dove fosse possibile farlo. Siamo consapevoli che le richieste dell’amministrazione comunale devono naturalmente essere compatibili con quelle che sono le condizioni di mercato, ma ci pare che degli interessamenti già in atto nei confronti di alcune aree dimostrino che queste condizioni si stia riuscendo a rispettarle. Ma crediamo anche fortemente nella necessità, tanto più in tempi di crisi economica, che l’amministrazione comunale faccia l’amministrazione comunale, ed esiga standard di qualità elevati.
Assieme alla richiesta di standard di qualità, un altro elemento è costituente di quella centralità dell’interesse collettivo di cui sopra: la decisione di non procedere a monetizzazione degli standard. Fino ad oggi sono monetizzati 183.000 mq di terreno a standard in cambio di 11 milioni di €, fenomeno nell’ambito del quale l’amministrazione è intervenuta anche con una delibera, la n. 559 del 11/10/2012. Quella di non monetizzare gli standard è una scelta innanzitutto politica che rivendichiamo con orgoglio, in quanto più amministrazioni comunali, davanti alle necessità imposte dai bilanci, hanno deciso di monetizzare per risanare le casse comunali, a svantaggio proprio dei cittadini e della collettività che si vedono così privati di spazi a verde e di importanti interventi di qualità nel proprio tessuto urbano. Noi no. Noi abbiamo percorso la strada più difficile, più coraggiosa, perché anche di fronte alle difficoltà economiche non si può contrapporre come fosse un aut-aut il bilancio all’ambiente ed alla qualità di vita dei cittadini. Questo per noi è grande motivo di vanto.

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In Consiglio In vetrina Interventi Monza

Facciamo pulizia per spazi migliori [ma non asettici]!

Questa domenica, 7 Aprile, a Monza si terranno le “pulizie di primavera”.
Un’iniziativa che ha raccolto un’adesione vastissima e ben meritata, che superato le stesse aspettative dell’amministrazione e che è arrivata a mettere in difficoltà la stessa macchina amministrativa per il carico di associazioni e cittadini che hanno presentato progetti e si sono offerti di partecipare.
L’idea è semplice: traslare le tradizionali pulizie di primavera dall’ambito domestico a quello urbano; invitare cioè tutti i cittadini a contribuire a pulire e migliorare la città con un impegno in prima persona.
E’ un’iniziativa che non può che trovare il nostro plauso per diverse ragioni: oltre all’implicito miglioramento dei luoghi/spazi della nostra città, sarà un’occasione importante di aggregazione e socialità, di conoscenza reciproca fra le varie realtà associative del territorio e fra queste e i cittadini, un’importante esperienza di cittadinanza attiva e, non ultimo, un’applicazione concreta dell’obbiettivo politico, che è e deve rimanere uno dei capisaldi di un’amministrazione di Centro-Sinistra, di elevare lo spazio urbano a spazio collettivo aperto di vita e socialità, in contrapposizione, o meglio in concorrenza, allo spazio domestico chiuso.
Nel Consiglio Comunale di ieri, a margine di queste considerazioni senz’altro positive, ho segnalato un “rischio degenerativo” nel concetto di pulizia, auspicando che l’amministrazione non vi cedesse: passare dalla pulizia ad una “vocazione igienista”, all’intento di creare uno spazio asettico, che invece che arricchire la città di una riscoperta bellezza la impoverisca. Ho tratteggiato un paragone con le pulizie domestiche, sperando di aver colto nel segno: come nessuno butterebbe, per far pulizia, dei bei quadri, così ho auspicato che non vadano cancellate non le “tag” o scritte, ma quelle espressioni artistiche di valore che sono diffuse nella città ad opera di tanti anonimi autori che hanno permesso all’arte di meticciarsi con lo spazio urbano non meno di analoghe iniziative culturali avallate dal comune.
Posso dirmi ancora una volta soddisfatto della risposta del Sindaco che nello stesso Consiglio Comunale ha precisato che quanto sarà oggetto di cancellatura saranno le scritte e le tag deturpanti l’ambiente urbano.

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In Consiglio Interventi Monza Raccomandazioni

Quartiere Casignolo, Politiche abitative e battaglie di civiltà

Ho presentato, il 10 Gennaio, in Consiglio Comunale una raccomandazione rivolta alla giunta riguardante alcuni importanti lavori di manutenzione da compiere nel quartiere Casignolo: vi è da riparare la recinzione che divide parte di via Ortigara dai binari della ferrovia, un tombino intasato il quale determina l’allagamento dell’area ogni qual volta piova, diversi cartelli stradali; si raccomanda anche la giunta di far fronte al problema per cui il passaggio sul marciapiede, fra via Borgazzi e via Aquileia, risulta difficile costringendo spesso i cittadini a scenderne ed esporsi così a pericolo. Il testo completo della raccomandazione è riportato in calce all’articolo.
Sono intervenuto anche per segnalare all’Assessore Marrazzo un interessante documentario sulle politiche e le realtà abitative a Monza, pubblicato nei giorni scorsi da alcuni cittadini monzesi, invitandolo a non lasciar cadere nel dimenticatoio un progetto per l’autorecupero degli immobili pubblici in disuso che nel video si annuncia sarà presentato al Comune di Monza, e di riferire in Consiglio Comunale rispetto alla sua possibile realizzazione.
In ultimo, ho ritenuto giusto dare voce in Consiglio Comunale un tema di carattere nazionale, ovvero la battaglia che un uomo, Davide Rosci, ha deciso di intraprendere per l’abolizione di un reato retaggio dell’ordinamento fascista, ovvero quello di “devastazione e saccheggio“. Davide Rosci, condannato senza reali prove per i fatti risalenti al 15 Ottobre scorso a Roma, ha deciso di intraprendere lo sciopero della fame e della sete finché non si “scorgerà un po’ di luce in fondo a questo tunnel eretto e protetto dai soliti noti”. Da parte mia piena solidarietà a Davide Rosci per l’ingiusta carcerazione e per una sacrosanta battaglia per uno stato di diritto, e il pieno auspicio che il prossimo governo abolisca finalmente questa legge oscena.

[box type=”shadow”]Raccomandazione: interventi di manutenzione nel quartiere Casignolo
Considerato che la recinzione posta al termine di via Monte Ortigara, che la costeggia e la divide dai binari della ferrovia, risulta divelta in più punti, fenomeno che la rende chiaramente insicura e incapace di assolvere il proprio ruolo, nonostante i volenterosi interventi autonomi dei residenti;
Verificato che vi sono numerose altre contingenze che necessitano di un intervento di manutenzione urgente, quali la sistemazione di un tombino otturato che provoca un rapido allagamento in caso di pioggia e diversi cartelli stradali danneggiati;
Valutato che all’incrocio fra via Borgazzi e via Aquileia in prossimità del semaforo il semaforo stesso unitamente ad altri cartelli occupano un notevole spazio sul marciapiede, rendendone difficoltoso il passaggio;
Riscontrata l’ampia documentazione fotografica a riprova di quanto affermato e a disposizione;
Si raccomanda l’amministrazione comunale ad intervenire il più presto possibile con interventi di manutenzione per risolvere tali disagi che si ripercuotono sui cittadini del quartiere Casignolo.

Alessandro Gerosa – Sinistra Ecologia Libertà

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Intervento su revoca della Variante al Pgt

E’ stato detto che con questa revoca assieme all’acqua sporca si butta via anche il bambino. Ma come perfettamente ha già esposto il Consigliere Faglia, qui non c’è nessun bambino da salvare.
Per esserci un bambino, sarò banale, ci sarebbe dovuto essere un concepimento. E che concepimento ci può essere quando lo scorso Febbraio l’ex-assessore all’Urbanistica, ad un giornalista che gli domandava da dove potessero spuntare i 17’000 abitanti in più che la Variante prevedeva, rispose che “Non è mai successo che un piano venisse interamente realizzato, anzi, con la situazione economica attuale probabilmente non si farà niente”.
Ma allora di cosa stiamo parlando? Stiamo discutendo di una Variante che per auto-confessione sarebbe adeguata solo se non realizzata!
Una Variante cioè incapace di indicare prospettive di sviluppo per la città!
Di una Variante simile non si dovrebbe chiedere la revoca, quanto la Damnatio Memoriae, come si faceva nell’antica Roma per preservare l’onore ed il buon nome della Città!
In questi anni, ai tanti cittadini che come noi si sono opposti a questa Variante, è parso di discutere non di un piano Urbanistico, quanto di un piano immobiliare.Oggi a Monza c’è bisogno di edilizia convenzionata, e va costruita. Ma non di nuovi palazzi di edilizia residenziale!
A Monza abbiamo 5’000 appartamenti vuoti, 2000 nuovi e mai venduti, 3000 sfitti. Bisogna allora realizzare politiche che aiutino a riempire questi appartamenti, anche penalizzando fiscalmente la scelta di lasciarli vuoti, o aiutando i giovani che non possono acquistare casa per la mancanza di un reddito continuo, non costruire nuovi palazzi utili solo a gonfiare queste statistiche già allarmanti!
Revocare questa Variante al Piano di Governo del Territorio non è uno spreco, è un guadagno immenso: capisco che possa essere difficile da comprendere per chi è abituato a ragionare secondo certi parametri, ma il valore delle aree verdi non è monetizzabile, è intrinseco! La scelta esposta dall’Assessore di mantenere le aree esterne all’attuale Tessuto Urbano Consolidato è una Eredità immensa che lasciamo alle giovani generazioni d’oggi e alle generazioni future.
In ultimo vorrei ribaltare il mio discorso in positivo e verso il futuro: è già stato detto dal Cons. Faglia, come d’altra parte è scritto nel programma, che anche il PGT vigente andrà rinnovato ed adeguato in alcune sue parti.
Se questa Variante ha messo al centro la quantità, noi vogliamo al centro la qualità, che è un obbiettivo raggiungibile solo rispondendo ai bisogni dei cittadini. Rendiamo le nostre scelte partecipate: andiamo nei quartieri ad ascoltare i comitati ed i cittadini Monzesi e rendiamo le loro voci rilevanti nelle scelte Urbanistiche di Monza; Vimercate e Milano ci hanno già indicato la strada, dimostriamoci capaci di raccogliere le buone pratiche!

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Primo intervento in Consiglio Comunale

Voglio dare pubblicamente l’adesione del gruppo consiliare di SEL all’iniziativa annunciata dal Cons. Sala di devolvere il primo gettone di presenza agli emiliani vittime del terremoto, un gesto simbolico ma importante.
In questa campagna elettorale siamo stati in grado di confermare il cambiamento con grandi momenti di partecipazione e di buona politica, due tra tutti: le primarie di coalizione per la scelta del candidato sindaco, e i Cantieri delle Idee in cui i cittadini sono stati i protagonisti nel costruire il programma.
Il nostro compito ora diventa quello più difficile: la realizzazione di questo cambiamento fortemente avvertito in campagna elettorale, portandolo nel concreto della vita dei cittadini.
Come Sinistra Ecologia Libertà rivendichiamo di essere stati fra le forze politiche che più hanno posto i giovani al centro del proprio programma e dei propri percorsi politici.
Non possiamo, dunque, che essere contenti dei molti giovani che siedono in Consiglio fra i banchi della maggioranza. Giovani esordienti ma non per questo inesperti: devono proprio essere le fresche esperienze dei giovani uno dei motori per la rinascita della nostra città.
Oggi il nostro primo compito è garantire i bisogni materiali primari ma anche i bisogni spirituali:
il bisogno al lavoro, promuovendo azioni per il diritto al lavoro a chi lo sta perdendo o a chi rischia di non guadagnarlo mai. Ad esempio … Ieri per il centro ho visto degli annunci di lavoro, mi sono fermato a leggerli e mi sono reso conto che erano in realtà una denuncia del precariato che oggi affligge i giovani. Anche noi, nel nostro piccolo di realtà Comunale, dovremo costruire politiche per combattere la precarietà esistenziale che oggi affligge i giovani.
il bisogno alla casa, in un momento di crisi, significa garantire aiuto a chi, per via della crisi, la casa rischia di perderla, o di chi inizia la sua vita da solo o con la sua nuova famiglia;
il diritto agli affetti: oggi a Bologna decine di migliaia di uomini e donne, fra cui anche un nutrito gruppo di giovani della Brianza, sfilano al Gay Pride; noi dobbiamo rispondere alla richiesta di queste persone ad avere il diritto di amarsi come ogni altra coppia, perché l’amore non ha confini!
In consiglio nel mio gruppo sarò da solo, ma siederanno con me tutte/i le/i compagne/i di Sel e le/i giovani che hanno animato la campagna elettorale, e con loro tutta la forza della politica sorgiva di questi movimenti. So che ognuno di loro, come me, si impegnerà per questo programma e questo progetto, come fossimo tutti assessori.

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Giardinetti pubblici, Writers e Politica

 

Quando i cittadini arrivano prima della politica: Ieri pomeriggio, ai giardinetti di Via Buonarroti, vi è stata un’iniziativa, nata dai cittadini del quartiere, di riqualificazione dello spazio verde, iniziativa alla quale ho volentieri partecipato come presidente della commissione Politiche Giovanili e Partecipazione.
E’ stata l’occasione, oltre che per riqualificare lo spazio da parte dei cittadini del quartiere (e di qualche monzese d’importazione da altri quartieri come me), per discutere con gli Assessori Longoni e Marrazzo e con il Sindaco Scanagatti del progetto del comune per riqualificare lo spazio.
Oltre all’iniziativa lodevole in sé, ciò che più mi ha entusiasmato è stata la volontà espressa prima dai cittadini che dagli assessori, di rendere quello spazio uno spazio di tutti, senza esclusioni: dei bambini che ci vogliano giocare, dei ragazzini che hanno altre esigenze, dei ragazzi che vogliano frequentarlo la sera senza che venga chiuso alle 21, degli anziani.
I cittadini hanno dato, insomma, una lezione politica all’amministrazione: bisogna gestire gli spazi sociali in maniera inclusiva e non esclusiva.
Spesso per la politica, anzi sopratutto per la politica, compiere politiche esclusive/escludenti è molto più semplice e vantaggioso: permette un certo impiego di populismo, e sopratutto, all’interno di un conflitto esistente fra due o più categorie sociali, significa schierarsi dalla parte di una delle parti e risolvere il conflitto con la vittoria dell’una e la sconfitta dell’altra; ci si accaparra piuttosto facilmente un buon bottino di fervidi sostenitori, e quindi di voti.
E’ più difficile invece decidere di chiamare tutte le parti a guardarsi negli occhi, e riuscire a gestire il conflitto negli interessi dell’una e dell’altra parte.
Così deve accadere rispetto ad un altro tema, evidenziato ieri da un’iniziativa davanti all’edificio dell’ASL: alcuni cittadini, assieme al sindaco, hanno lavorato per coprire alcune tag di writers.
Bene che si ridia valore a degli edifici oggetto di tag, ma non è certo questa la soluzione. Non esistono, come vorrebbe la vulgata comune, writers buoni, che creano opere d’arte murarie, e writers cattivi, che imbrattano con le tag: entrambe le espressioni sono in realtà un tutt’uno.
Come nuova maggioranza dovremmo cessare quella che è la criminalizzazione indiscriminata del fenomeno, e cogliere invece l’opportunità che esso ci offre: valorizzare questa forma d’arte, concedendo adeguati spazi per la sua espressione, perché no partendo dai luoghi urbani simbolo del degrado come i nostri sottopassaggi; collaborare con la scuola d’arte ISA, e con i giovani artisti e writers monzesi.
I vantaggi? Aprire una riflessione sul rapporto fra arte e spazio metropolitano e quindi sull’arte come strumento sociale. Cessare la criminalizzazione verso una forma d’arte. Permettere la propria libera espressione a (solitamente giovani) artisti. Sembra poco?