Categorie
In Consiglio In vetrina Monza Mozioni

Approvato il #progettorainbow per laboratori contro l’omo/transfobia nelle scuole

Oggi 31 Marzo è stato approvato in Consiglio Comunale la Mozione presentata da Sinistra Ecologia Libertà Monza che chiede di favorire laboratori per una sessualità e una identità di genere consapevole, contro l’omofobia e la transfobia, in particolare tramite il Progetto Rainbow co-finanziato dall’Unione Europea.

Questa approvazione è un passo importante perché l’Amministrazione Comunale si impegni a diffondere nelle scuole di ogni grado laboratori, e in senso più estensivo eventi e iniziative, perché tutt* le/i alunn* nell’età della crescita scolastica possano sviluppare un’identità di genere ed un orientamento sessuale consapevole, perché l’omofobia e la transfobia, anche tramite bullismo, venga combattuto.

La nostra speranza è che questa mozione contribuisca a moltiplicare le iniziative che già oggi insegnanti, professori ma anche associazioni del territorio promuovono nelle scuole.

Categorie
In vetrina Monza Spaziando

Comitato Tsipras. Costruiamolo anche in Brianza!

Ho ricevuto e condivido molto volentieri l’appello per costituire un Comitato per Tsipras anche in Brianza. Costruiamo un’Altra Europa!
Il primo incontro è per domenica 2 Marzo alle 21.00 al Circolo di Viale Libertà 33!

 
 
 
[box type=”shadow”]Siamo attivisti, elettori e militanti brianzoli di sinistra. Abbiamo raccolto l’appello lanciato per la creazione, in occasione delle imminenti elezioni europee, di una lista unitaria di sinistra che appoggi Alexis Tsipras, presidente del partito greco SY.RIZ.A. e candidato della Sinistra Europea alla presidenza della Commissione.
La democrazia è messa all’angolo in Europa, dove l’economia è governata dalla Banca Centrale e non dagli organi elettivi.
Vogliamo ridisegnare un’Altra Europa, che si basi su un’unione politica e rappresentativa reale, e gettare le basi in Italia per un’alternativa politica di sinistra competente, onesta, concreta.

Il neoliberismo ha fallito. Le politiche di austerity stanno minando le conquiste di decenni di lotte sociali. Abbiamo sotto gli occhi la situazione greca, dove lo stesso FMI ha ammesso che la Troika ha strangolato l’economia e messo in ginocchio un paese.
Dobbiamo invertire la rotta dell’Unione Europa, ridiscutere Fiscal Compact e debito pubblico, riprenderci la sovranità monetaria in Europa, riportare l’uguaglianza al centro del dibattito politico e ripensare lo sviluppo attraverso un green new deal europeo.

Siamo stretti in una morsa. Da un lato il neoliberismo che porta la crisi del welfare e dell’Europa sociale, dall’altro il populismo anti euro che sfocia nel nazionalismo e nel neofascismo. I partiti socialdemocratici non hanno saputo proporre un’alternativa.
Serve una terza via che riparta dall’Europa di Altiero Spinelli, dalla Grecia di Syriza, dai social forum europei e mondiali. La sinistra italiana degli ultimi anni si è sempre divisa per personalismo e tatticismo.
Vogliamo ricostruire un percorso unitario e coerente. Aperto al dialogo, partecipato e democratico, con ambizioni di governo e proposte coraggiose.

La Brianza è una terra ricca di esperienze associative, ambientaliste, culturali e solidali che non possono restare isolate. La nostra provincia ha bisogno di una politica di sinistra e di ambientalismo: pensiamo al mondo del lavoro, devastato dalla crisi delle aziende, e alla nostra terra devastata da cementificazione e inquinamento.
Ci rivolgiamo a chi è scoraggiato, chiedendo di crederci ancora una volta e a chi è impegnato nella cultura, nel mondo del lavoro o nell’ambientalismo, chiedendo di portare il suo contributo per rinnovare una politica stanca e autoreferenziale.

Ci rivolgiamo a chi ancora sta lottando in un partito o nei movimenti, chiedendo di farlo insieme, in un percorso condiviso. Il successo di questo progetto dipende da tutti noi e dalla nostra capacità di mobilitarci nei vari territori, a partire dalla Brianza.
(invito assemblea pubblica: posto, ora, ecc..)

Il futuro non appartiene al neoliberismo, né ai banchieri, né a qualche dozzina di potenti multinazionali. Il futuro appartiene ai popoli e alle società. E il momento di aprire la strada a una Europa democratica, sociale e libera. Perché questa è l’unica soluzione sostenibile, realistica e realizzabile per uscire dalla crisi attuale.
Alexis Tsipras[/box]

Categorie
In Consiglio In vetrina Interpellanze e Interrogazioni

Interpellanza: Condizioni di accesso per l’assegnazione di alloggi ERP in deroga alla graduatoria e ai requisiti

Abbiamo presentato oggi 30 Gennaio 2014 un’interrogazione in merito ai criteri di accesso per l’assegnazione delle case ERP (le “Case Popolari”) in deroga; nell’attuale regolamento difatti figurano fra i requisiti anche almeno 5 anni di residenza su suolo Monzese, previsione che non ci pare giustificata.
L’assessore Cherubina Bertola ci ha risposto nella stessa seduta dichiarando che è disponibile a rivedere la disposizione in ambito di Commissione Politiche Sociali, poiché nell’aggravarsi dell'”Emergenza casa” essa può ormai risultare obsoleta e ostacolante. Sarà mia premura informarvi sulla convocazione della Commissione apposita.

Interrogazione: Condizioni di accesso per l’assegnazione di alloggi ERP in deroga alla graduatoria e ai requisiti

Presa visione del “Regolamento per l ’assegnazione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica in deroga alla graduatoria e ai requisiti, ai sensi degli artt.14 e 15 del Regolamento Regionale 10.02.2004 n. 1 e successive modificazioni e integrazioni.”, approvato con Deliberazione Consiliare n. 26/23106 in data 2/05/2005, così come modificato con Deliberazione Consiliare n. 4 in data 17/02/2012.

Osservato che all’art. 4 paragrafo 1 sono definiti come Soggetti delle procedure d’assegnazione “i nuclei familiari che risiedono o che svolgono attività lavorativa a Monza da almeno cinque anni”

Considerato che non si comprende la ragione per cui l’assegnazione di case ERP in deroga, prevista in caso di particolari emergenze o tensioni abitative, debba essere subordinata alla residenza nel Comune di Monza da almeno 5 anni

Si interroga l’assessore competente:
– Quale sia il giudizio e l’indirizzo politico dell’attuale Assessorato in merito a tale disposizione in essere.
– Se ritiene conseguentemente opportuno procedere ad una revisione di tale disposizione

Categorie
In Consiglio In vetrina Monza

Depuratore di San Rocco, i miasmi e le boccate di ossigeno

Ieri 13 Gennaio si è tenuto un Consiglio Comunale tematico riguardante il Depuratore di San Rocco. Sotto trovate la cronaca Twitter delle principali dichiarazioni fatte dai tecnici di Alsi durante la seduta; sotto, a margine, alcune mie osservazioni veloci.

L’oggetto specifico della seduta di Consiglio, più che il Depuratore in sé, è stata la presentazione del nuovo progetto di aggiornamento e adeguamento del Depuratore, che è in realtà una modifica del progetto originario; importante come questo nuovo progetto sia nato sulla base di una sollecitazione del Sindaco Scanagatti perché Alsi studiasse ipotetiche vie alternative all’originaria, che diminuissero gli originali 12 anni di attesa.
E il dato fondamentale è che questo nuovo progetto taglia sensibilmente i tempi di realizzazione portandoli a 6 anni, con un ipotetico termine dunque nel 2020; questo significa dimezzare l’attesa che dovranno sopportare i cittadini di San Rocco perché cessino i celebri quanto odiosi ed intollerabili miasmi che affliggono il quartiere.
Secondariamente questo verrà realizzato diminuendo i costi, in modo contenuto per quanto riguarda i costi di realizzazione (4 mln sui 64 del vecchio progetto) ma in modo decisamente più sensibile per quanto riguarda i costi di manutenzione (si concretizzerebbe un risparmio netto di più di 1 mln di € all’anno).
Dov’è la chiave di volta del nuovo progetto? La chiave di volta è una soluzione ibrida rispetto alle due ipotesi “radicali”, l’una di procedere ad un esclusivo ammodernamento dell’impianto esistente, l’altra di procedere ad una completa delocalizzazione. Le due proposte dicotomiche presentavano entrambe forti svantaggi: l’ipotesi di procedere all’ammodernamento completo del solo impianto esistente, ovvero quanto prevedeva il progetto originario, comporterebbe molti anni di attesa (12 circa) a causa del fatto che i lavori di miglioramento avrebbero dovuto coesistere con la piena operatività dell’impianto (non si può chiudere il Depuratore per tutto il corso dei lavori!), e avrebbero comportato maggiori costi sia in fase di realizzazione sia in fase di manutenzione; la seconda soluzione avrebbe comportato un consumo di suolo pubblico ingiustificato.
La soluzione ibrida consiste nel procedere alla rigenerazione di un’area dismessa adiacente al depuratore, già di proprietà Alsi e prima adibita al trattamento di rifiuti speciali, procedendo a realizzarvi un impianto che depuri da solo il 50% del carico, che possa essere realizzato in un anno (dopo la bonifica del terreno naturalmente!).
E’ chiaro che una soluzione che permetta di garantire un eguale efficienza dimezzando i tempi di realizzazione è per noi assolutamente auspicabile, ed è bene che il progetto sia avviato il prima possibile. Perché anche a San Rocco si possa tornare a respirare boccate d’aria fresca.

Categorie
In vetrina Monza

“Sistema Sangalli”, le dichiarazioni del Sindaco

Si tratta di fatti gravi, riconducibili alla precedente amministrazione, che coinvolgono l’azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti in città, ex amministratori pubblici monzesi e due funzionari del Comune di Monza. L’inchiesta, come è stato riconosciuto anche dagli inquirenti e dalla Procura, ha visto nei mesi scorsi la piena e attiva collaborazione dell’attuale amministrazione e degli uffici, che hanno messo a disposizione della magistratura e degli investigatori tutti gli atti richiesti: nessun cassetto è rimasto chiuso.
Voglio rassicurare i cittadini sul fatto che il servizio di raccolta rifiuti sarà garantito attraverso un amministratore nominato dal tribunale, che ho già incontrato. Tra i nostri impegni c’è anche quello di dare continuità al servizio nell’interesse dei cittadini ma anche dei mille dipendenti dell’azienda monzese, che devono poter continuare a lavorare, come ha anche riconosciuto la Procura garantendo immediatamente la figura dell’amministratore.
Per quel che riguarda i funzionari del Comune coinvolti (un dirigente e un funzionario), auspicando che siano rapidamente accertati i fatti, abbiamo già provveduto a individuare le figure per garantire la continuità dell’attività amministrativa nel settore coinvolto. Come responsabile dell’amministrazione tutelerò in ogni sede l’immagine del Comune e dei dipendenti che quotidianamente compiono il loro dovere in un periodo di grande difficoltà per gli enti locali.
Nel caso l’inchiesta dovesse accertare che i presunti fatti corruttivi abbiano recato danni economici all’amministrazione e quindi ai cittadini, l’amministrazione si attiverà in ogni sede per chiederne il risarcimento.
Dal punto di vista politico ricordo che gli amministratori coinvolti (ex assessori ed ex consiglieri comunali) appartengono alla passata amministrazione e che quando sedevamo ai banchi dell’opposizione avevamo chiesto più volte – anche formalmente -, che l’appalto dei rifiuti venisse sottoposto all’esame del Consiglio comunale, cosa che non è avvenuta.

Categorie
In Consiglio In vetrina Interpellanze e Interrogazioni

Interrogazione e risposta su Federalismo demaniale

Riporto mia interpellanza presentata oggi in Consiglio e la celere risposta dell’Assessore Marrazzo.

Interrogazione urgente: Federalismo demaniale e acquisizione di beni immobili

Visto il decreto legislativo 28 maggio 2010, n. 85, le cui procedure sono state di recente semplificate in forza dell’art. 56 bis del D.L. 21 giugno 2013 n. 69, convertito in legge con modificazioni dalla Legge 9 agosto 2013 n. 98, ossia del federalismo demaniale.
Considerato che, dunque, Il 30 novembre si chiuderà la  finestra entro cui gli enti locali possono presentare domanda all’Agenzia del demanio per l’acquisizione a titolo gratuito di beni immobili dello Stato.
Osservato che dall’elenco dei beni suscettibili di trasferimento disponibile online dal sito www.federalismodemaniale.anci.it risulta che a Monza esiste un’immobile suscettibile di trasferimento.
Valutato che l’acquisizione di beni immobili demaniali appare auspicabile ed in linea con le linee programmatiche della giunta in merito alla valorizzazione del territorio e la creazione di spazi-bene comune.

Si interroga l’assessore competente:
– Se il Comune di Monza abbia presentato domanda all’Agenzia del Demanio per l’acquisizione a titolo gratuito del suddetto bene.

Alessandro Gerosa – Sinistra Ecologia Libertà Monza

L’Assessore ha risposto puntualmente:
A Monza esiste un immobile suscettibile di trasferimento inserito nella lista dal Demanio, ovvero la scuola materna della “Parrocchia San Biagio” di via Manara 10. La scuola materna è stata edificata con contributo statale nel 1962 grazie ad una legge varata dallo Stato, e conseguentemente lo Stato era proprietario dell’immobile per il 40%. L’Amministrazione interessandosi della questione in previsione dell’acquisizione della quota dell’immobile ha rilevato però che, nei venti anni seguenti alla costruzione, la Parrocchia ha provveduto a riacquistare le quote possedute dallo Stato secondo quanto previsto dalla medesima legge. Dunque il Comune, suo malgrado, non ha potuto procedere a riacquistare una quota dell’edificio che non era più di proprietà dello Stato, nonostante comparisse nell’elenco.

Categorie
In Consiglio In vetrina Interventi Monza

Intervento sulla mobilitazione dei lavoratori del Comune

Riporto qui, parola più parola meno, l’intervento fatto ieri sera in Consiglio Comunale in merito all’attuale riorganizzazione della Macchina Comunale ed alla relativa mobilitazione delle Lavoratrici e dei Lavoratori del Comune di Monza.

Anche in quest’aula è stato votato, mesi fa, un documento di riorganizzazione della macchina comunale che probabilmente, con il senno di poi, non ha ricevuto l’approfondimento necessario su alcuni ambiti. Questo perché se certamente il documento presenta modelli interessanti e potenzialmente innovativi, e se il compito del consiglio comunale è individuare linee strategiche e vigilare sulla loro applicazione, i rimandi che ci arrivano dalle Rappresentanze Sindacali Unitarie e dall’Assemblea generale dei lavoratori, ci portano a dover aprire una riflessione in ordine all’attuazione di quel percorso. Si sa, ogni innovazione genera delle resistenze al cambiamento ma, qui, ci troviamo di fronte l’opposizione ferma e determinata delle RSU e dell’Assemblea dei lavoratori, e noi crediamo che un’Amministrazione comunale che ha fatto della partecipazione uno dei punti cardine del suo programma di mandato debba interrogarsi, quantomeno sulla metodologia di percorso adottata e sulla capacità di dialogare con questa protesta.
Questo perché non si può pensare che una riorganizzazione, sia essa la più efficiente delle riorganizzazioni possibili, non cammini sulle gambe (e nella testa) delle lavoratrici e dei lavoratori che la devono applicare: questo ad oggi, ci pare non sia ancora avvenuto.
Non possiamo in merito che esprimere delle perplessità ad esempio sulla scelta di destinare la metà del fondo per la produttività di tutti i Lavoratori del Comune ad un gruppo ristretto di Lavoratori con incarichi direttivi, che difficilmente si può rivelare una scelta funzionale al coinvolgimento ed alla motivazione dei Lavoratori. Anzi, ci pare stiano proprio emergendo richieste chiare e forti di maggiore considerazione della gran massa di lavoratrici e lavoratori, secondo quanto abbiamo scritto nel nostro programma in merito a “recuperare le potenzialità dei lavoratori a tutti i livelli”.
Si potrebbe ad esempio ragionare, secondo quanto ci arriva dai lavoratori, su forme di incentivazione e premi collettivi che premino l’intero gruppo e non il singolo.
Un altro ambito che non possiamo tralasciare è quello della denuncia, da parte di RSU e Lavoratori, della mancanza di comunicazioni riguardo ai “processi produttivi” da attuare; rispetto a ciò si inserisce anche l’apparente aumento e non diminuzione degli incarichi direttivi.
Le RSU e l’Assemblea Generale hanno chiesto la sospensione della riorganizzazione: non vogliamo chiaramente, in quest’aula, entrare in tale merito, anche perché, giunti a questo punto della situazione, non è neppure facile decidere l’opzione migliore tra riazzerare la situazione o continuare ignorando che il clima generatosi nell’Ente non rappresenti un segnale forte e da doversi ascoltare con serietà e disponibilità.
Crediamo però fondamentale e quindi chiediamo che l’Amministrazione riattivi da subito ogni rapporto con le RSU e i Lavoratori che rappresenta senza nessuna preclusione, con la piena disponibilità all’ascolto ed al coinvolgimento reale (anche con forme di confronto con singoli settori e/o uffici) delle Organizzazioni Sindacali e dei lavoratori, alla revisione “in corsa” del percorso attivato e alla riapertura del confronto sulle modalità di distribuzione della produttività, tali da coinvolgere positivamente tutte le lavoratrici ed i lavoratori del Comune di Monza. Siamo in ciò pienamente fiduciosi in quanto porre nuovamente un freno a questa richiesta ad esempio per tempistiche o scadenze da rispettare, significherebbe abdicare al ruolo di indirizzo e di ascolto proprio della politica e venire meno ad una dei punti fondamentali del programma di mandato di questa Amministrazione come la partecipazione. E, in ultima istanza, diminuire la qualità dei servizi reali (non quelli teorici) erogati ai cittadini.

Categorie
In Consiglio In vetrina Monza Mozioni

Misure da attuare contro ogni neofascismo

Ho voluto attendere che passasse la “buriana” di questi giorni, prima di pubblicare il testo della Mozione che ho presentato lo scorso Giovedì 7 Novembre dal titolo “Misure da attuare contro ogni neofascismo“.
Prima voglio però ringraziare di cuore tutte le compagne e i compagni, tutti i fratelli e le sorelle che nei giorni scorsi mi hanno espresso vicinanza, affetto e solidarietà; e a tutt* voi che mi avete riempito di calore umano volevo dedicare questa canzone:

 

 

Oggetto: misure da attuare contro ogni neofascismo e contro ogni manifestazione di discriminazione

Questa mozione nasce per iniziativa dei firmatari dell’Appello qui allegato.

Considerato che la galassia dell’estrema destra continua a occupare le pagine di cronaca per le proprie aggressioni e agguati in tutta Europa, come l’assassinio dell’antifascista parigino Clément Mèric e del rapper greco Pavlov Fyssas; in Italia con la strage perpetrata a Firenze dal militante di Casapound Gianluca Casseri, con l’aggressione ai danni di Luca “Zulù” Persico, membro dello storico gruppo napoletano “99 Posse”, da sempre impegnato nella lotta al neofascismo, e, sul nostro territorio, con le intimidazioni subite da Saverio Ferrari, direttore dell’Osservatorio Democratico sulle Nuove Destre unito al moltiplicarsi di manifestazioni e raduni neofascisti e neonazisti; nella nostra città con alcune aggressioni, con l’imbrattamento dei murales di Via Rosmini, realizzati dal Centro Sociale Foa Boccaccio e dedicati ai partigiani Salvatrice Benincasa ed Enrico Bracesco, nella notte tra l’11 e il 12 febbraio 2012 – circostanza nella quale venne fatta esplodere anche una bottiglia incendiaria-, con numerose scritte di stampo neofascista e con svastiche disegnate sui muri della Biblioteca Civica, luogo della cultura e dei saperi, e da ultimo l’episodio di intimidazione ai danni di persone di colore nel sottopasso Rota-Grassi, allo scopo di, affermano coloro che hanno compiuto il gesto, “nazificare un po’ Monza”.
Valutato che a Monza esistono almeno tre associazioni di chiara ispirazione fascista: Lealtà e Azione, stabilitasi in via Dante due anni fa, che tenta di creare intorno a sé un clima di relativo silenzio pubblico, rotto però dalle continue segnalazioni delle forze antifasciste e non ultimo anche dal Sindaco Scanagatti che ha rifiutato di concedergli l’uso della Sala comunale Maddalena; Forza nuova, i cui militanti si sono spesso presentati in città sotto le spoglie dell’associazione Leone Crociato; CasaPound Monza, che seppur presente dal 2008, ha avuto scarso successo e ha effettuato una sola fallimentare uscita pubblica durante la campagna elettorale per le Politiche 2013.
Osservato che l’Osservatorio Democratico sulle Nuove Destre ha realizzato un dossier nel quale sono contenute approfondite informazioni concernenti l’attività, i riferimenti ideologici, la presentazione pubblica delle organizzazioni neofasciste e neonaziste presenti sul territorio.
Reclamato che la XII Disposizione Transitoria e Finale della Costituzione della Repubblica Italiana, sorta dalla lotta partigiana antifascista, vieta la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. Che la legge n. 645 del 1952, legge Scelba, proibisce esplicitamente richiami all’ideologia nazi-fascista, e la legge n, 205, del 1993, legge Mancino, vieta la manifestazione di atteggiamenti di discriminazione razziale, etnica, religiosa o sessuale.
Viste le sentenze della Corte di Cassazione – V sezione penale n.11 del 8 gennaio 2010 su Forza nuova e n. 40111/13 del 27 settembre 2013 su CasaPound

Si impegna la Giunta e il Sindaco a:
Individuare le forme e le modalità più efficaci per impedire secondo tutti i propri mezzi che le organizzazioni neofasciste abbiano agibilità politica sul territorio cittadino, in particolare nell’ambito delle occupazioni di suolo pubblico con gazebo da parte di associazioni o partiti che non si riconoscono nei valori antifascisti della Costituzione.
Coordinarsi con il Prefetto affinché vi sia una più severa applicazione della legge n. 645 del 1952 (legge Scelba) e della legge n, 205 del 1993 (legge Mancino). A promuovere, direttamente quando possibile, azioni legali in caso di violazione delle suddette leggi sul territorio comunale.
A farsi carico del mantenimento della memoria storica della Resistenza e delle origini antifasciste della Repubblica Italiana, con iniziative culturali in collaborazione con le scuole di ogni grado, e nei luoghi di aggregazione.
A sensibilizzare la cittadinanza monzese sui nuovi fascismi in particolare sul nostro territorio, con particolare attenzione alle fasce più giovani più esposte al fascino della mitologia neofascista.

Alessandro Gerosa – Sinistra Ecologia Libertà Monza

APPELLO per MONZA ANTIFASCISTA
La recrudescenza del fenomeno neofascista in atto in Europa è ormai giunta al culmine con l’assassinio degli antifascisti Clément Méric a Parigi nel giugno di quest’anno, e di Pavlos Fyssas ad Atene in settembre per mano di un militante dell’organizzazione neonazista Alba Dorata, cresciuta nel contesto della grave crisi economica e sociale e grazie alle connivenze con settori della Polizia greca.
In Italia la ormai ventennale propaganda omofoba, xenofoba e razzista e la riabilitazione di figure legate al ventennio fascista con l’intitolazione di targhe, strade e monumenti ad opera di partiti che siedono nelle Istituzioni locali e nazionali, ha favorito il proliferare di organizzazioni di estrema destra, con l’inevitabile strascico di manifestazioni e provocazioni.
Solo in Lombardia dall’aprile di quest’anno si sono tenuti ben quattro eventi dichiaratamente fascisti.
Ultimo in ordine di tempo il festival Boreal a Cantù in uno spazio pubblico inspiegabilmente concesso da un sindaco di area democratica a Forza Nuova, organizzazione che, dopo la sentenza della Corte di Cassazione del 2010 n. 11, dovrebbe essere al bando nel nostro Paese! A Monza sono presenti almeno tre associazioni di chiara ispirazione fascista. Lealtà Azione, stabilitasi in via Dante due anni fa, ha recentemente ospitato un’iniziativa con un veterano della Decima MAS che, al fianco dell’alleato nazista, compì eccidi di civili e partigiani tra il ’43 e il ’45. Forza Nuova, rappresentata in città da Leone Crociato, spesso in piazza con banchetti contro gli immigrati (i volti dei suoi militanti nelle foto pubblicate sul loro blog, sono sempre mascherati con il teschio simbolo delle SS). CasaPound, i cui militanti si autodefiniscono “fascisti del III° millennio”, presente a Monza dal 2008.
Come in passato questi gruppi strumentalizzano la crisi economica e sociale e il crescente disagio dei giovani e dei cittadini indicando il “nemico” da battere nell’immigrato, alimentando un clima di intolleranza e di conflitto tra poveri.
Le forze politiche e le associazioni democratiche di Monza sono risolutamente impegnate a contrastare presenza e attività di queste organizzazioni e rivolgono questo appello alla città, alle donne e agli uomini della cultura, dell’arte e della politica affinché cada il muro dell’indifferenza, già fonte nel passato di pericolose derive.
Medesimo impegno può e deve assumere la nostra Amministrazione Comunale alla quale chiediamo, nel rispetto della nostra Costituzione conquistata – è bene ricordarlo – con il sacrificio di tanti partigiani e antifascisti caduti e deportati anche nella nostra città, di inserire nel regolamento per la concessione degli spazi pubblici, il requisito “ANTIFASCISTA”.
Monza, settembre 2013

FIRMATARI
A.N.P.I. (Associazione Nazionale Partigiani Italiani) – Sezione “Gianni Citterio” – Monza
A.N.E.D. (Associazione Nazionale Ex Deportati) – Sezione Monza Sesto San Giovanni
ARCI SCUOTIVENTO – Monza
Giovani Comunisti – Monza
PRC – Partito della Rifondazione Comunista – Circolo “Peppino Impastato” – Monza
SEL – Sinistra Ecologia e Libertà – Circolo di Monza
Partito Democratico – Monza
Comitato Beni Comuni – Monza e Brianza
Comunisti Italiani – sezione “Emilio Acerbi” – Monza
Partito Comunista dei Lavoratori – Monza Brianza

ADESIONI
Città Persone Lista Civica Faglia
UDS Unione degli Studenti
Centro Culturale Ricerca CCR
Osservatorio Democratico sulle nuove destre
Associazione Culturale NOVALUNA
Comitato per il Parco “A. Cederna”
Comitato “La Villa Reale e’ anche mia”
Partigiani Cristiani
Coordinamento Inquilini Alloggi Comunali
Azione Civile Monza Brianza
CGIL- CISL- UIL Monza Brianza
Associazione Culturale San Fruttuoso
Osservatorio Antimafie Monza Brianza
Moderati Ecologisti
Associazione LIBERA Monza Brianza
Italia Nostra
Legambiente Circolo “Alexander Langer”
Il “Villaggio Globale”

Categorie
In Consiglio In vetrina Monza Mozioni Spaziando

Mozione: Sostegno al percorso “Expo dei Popoli”

Il Consiglio Comunale:
Osservato che expo 2015 si dovrebbe qualificare come spazio pubblico di elaborazione e proposta sui temi della sovranità e sicurezza alimentare, di giustizia ambientale e di uno sviluppo locale rispettoso delle identità culturali, in particolare secondo gli indirizzi degli obbiettivi di sviluppo del millennio ONU e del Manifesto “Expo dei popoli” sottoscritto da svariate associazioni e ONG;
Auspicato che la programmazione delle attività nell’ambito di expo 2015, all’interno e all’esterno della Cascina Triulza, sia assolta attraverso una corretta relazione di dialogo e dibattito tra Istituzioni e il mondo associazionistico;
Ritenuto che le proposte che emergeranno in ambito dell'”Expo dei Popoli”, debbano trovare riconoscimento da parte delle istituzioni a livello italiano, europeo e internazionale;
Rilevato che il Comune di Milano ha dato il proprio sostegno al percorso “Expo dei Popoli”, deliberato con la Mozione n. 53 approvata dal Consiglio Comunale in data 14/1/2013;

Impegna il Sindaco e la Giunta:
A sostenere il “Manifesto expo dei Popoli” e il percorso del relativo Comitato nonché la realizzazione dell’assemblea expo dei Popoli che, in concomitanza o a ridosso dell’Assemblea delle Nazioni Unite che dovrà valutare i risultati della Campagna del Millennio e definire le successive strategie, si svolgerà nel 2015 con l’obbiettivo di discutere le politiche di sviluppo e di lotta alla povertà e far giungere a tutti i gioverni riuniti alle Nazioni Unite le proposte dei popoli del mondo;
A garantire la disponibilità della città di Monza ad ospitare eventi promossi da “Expo dei Popoli”, ad esempio nel sito della Villa Reale di Monza, sede di eventi istituzionali e di rappresentanza, oppure in altre strutture di adeguato valore e rilevanza sul territorio cittadino;
A diffondere contenuti e spirito del Manifesto di Expo dei Popoli nell’ambito delle iniziative organizzate verso l’Expo 2015;
A coordinarsi con tutte le istituzioni interessate, a livello regionale e governativo, per vigilare affinché il palinsesto delle attività culturali della società civile nell’ambito di expo 2015 venga definito in modo aperto, democratico e nell’interesse generale;

Categorie
In Consiglio In vetrina Mozioni

Mozione: Realizzazione di politiche di Co-Housing

Mozione: Realizzazione di politiche di Co-Housing

Premesso che:

– Il termine Co-Housing significa letteralmente “coabitare” e viene utilizzato in riferimento a una particolare forma di vicinato, dove singoli, coppie di giovani o anziani, intere famiglie vivono in complessi residenziali composti da appartamenti privati e da ampi spazi destinati all’uso comune. Oltre al tema della condivisione di spazi comuni, il co-housing è un modello abitativo in cui ricostruire legami sociali e nuove forme di abitare collettivo, contribuire alla qualità delle pratiche di vita quotidiane soddisfacendo i bi-sogni di socialità della cittadinanza, quali ad esempio l’accudimento dei bambini, degli anziani, la cura dell’ambiente, la manutenzione ordinaria degli edifici e la collaborazione con la municipalità.

– Il Co-Housing rappresenta un potenziale scarto culturale nell’attuale logica residenziale, quello di promuovere i principi di solidarietà, dialogo, meticciamento e coesione sociale finalizzati al benessere e alla sicurezza dei cittadini; prevenire il disagio, fino alle patologie individuali e collettive, derivante dalla solitudine connotante in termini sempre più critici la società individualista odierna; favorire forme di razionalizzazione dei consumi legati alla scelta consapevole di condividere spazi e servizi in uno spirito collettivo di mutua solidarietà; privilegiare l’impegno civile volontario e gratuito che rappresenta una importante risorsa per la collettività se favorito ed incentivato.

Considerato che:
– Nelle nostre società occidentali si è affermato un modello nucleare di famiglia sempre più chiusa nel proprio guscio e sempre maggiormente individualista, disgregante le reti parentali e sociali;
– Una crisi del modello di welfare pubblico esistente, perdurante da alcuni decenni, ha comportato un crescente abbandono delle famiglie nella gestione delle criticità sociali, nonché l’affievolimento delle pratiche di coesione sociale.

Rilevato che:
– Il Documento d’Inquadramento approvato dal Consiglio Comunale possiede le finalità, in particolare: di risanamento e riqualificazione al fine della dotazione di servizi nei quartieri oltre che di servizi generali urbani e allo scopo; di realizzare opere di interesse pubblico, anche esterne al perimetro dei singolo PII, in forma singola o associata, aree e opere in genere individuate nel Piano dei Servizi vigente e nel Programma delle Opere pubbliche, comprese opportunità di edilizia pubblica o convenzionata in affitto e in proprietà anche nelle varie forme di housing e cohousing.

Riscontrato che:
– Ad oggi, non risulta che le passate amministrazioni Monzesi abbiano mai preso in considerazione questo importante strumento di partecipazione, per rigenerare usi civici del patrimonio municipale, in grado di favorire, per l’appunto, socializzazione e legami di collaborazione tra cittadinanza e municipalità.

– Le linee guida proposte nel Documento d’Inquadramento recentemente approvato delineano una strategia di recupero e riqualificazione delle aree già urbanizzate, dismesse o sottoutilizzate, come modello per uno sviluppo sostenibile centrato sul riciclo e sul consumo zero di suolo.
– L’elaborazione del Documento d’Inquadramento ha rappresentato un passaggio chiave ed intermedio di forte indirizzo politico in preludio alla elaborazione del futuro Documento di Piano, che andando a costituire parte integrante del Piano di Governo del Territorio vigente dovrà trovare sintesi al proprio interno delle nuove esperienze ed indirizzi urbanistici, anche rispetto al tema centrale dell’impiego strategico del patrimonio immobiliare pubblico.

Osservato che:
– Appare oggi evidente la necessità di valorizzare soluzioni capaci di coniugare le politiche residenziali urbane con la produzione di socialità dal basso, producenti un contributo concreto alla qualità di vita quotidiana.

Riscontrato che:
– La realizzazione di forme di Co-Housing residenziale all’interno del tessuto urbano permette di costituire nuovi nodi facilmente incorporabili nel reticolo di sostegno sociale cittadino, capace di incrementare la sinergia sistemica della rete, rigenerare sistemi di welfare locali e protezione sociale, prevenire fenomeni di bullismo ed emarginazione sociale, diventare risorsa e scambio cooperativo per il contesto in cui si installa.

Valutato che:
– Il Co-Housing possa diventare per le amministrazioni pubbliche uno strumento per rigenerare usi civici del patrimonio municipale, favorendo la ricostituzione di legami sociali e di nuove forme di abitare collettivo e collaborativo di interesse territoriale, creando spazi verdi pubblici autogestiti, mettendo a disposizione sale e servizi comuni a disposizione dei cittadini (asili, palestre, biblioteche).

– Il Co-Housing agevoli la municipalità riducendo le necessità ed i costi in termini di sistema di welfare comunale (i.e. giovani coppie, anziani etc.), di interculturalismo e coesione sociale, di investimenti per la sicurezza urbana. Favorisca inoltre un maggiore coordinamento della pianificazione urbana.

Si impegna la giunta a:
– Valutare l’inserimento di interventi di Co-Housing nei piani attuativi dei Piani d’Intervento Integrato previsti tramite il Documento d’Inquadramento approvato.
– Inserire nel futuro PGT il Co-Housing come prospettiva abitativa all’interno del comparto di edilizia sociale
– Prevedere alcune occasioni per interventi di cohousing e di autocostruzione con finalità di
“sperimentazione”. A fronte di un riscontro positivo potrà essere aumentata automaticamente l’offerta abitativa grazie alla loro valenza di standard urbanistici, se a prezzi e requisiti convenzionati, che ne permettono la realizzazione in ogni area prevista come area standard dal Piano dei Servizi.

Alessandro Gerosa – Sinistra Ecologia Libertà